La Nuova Sardegna

Oristano

Valerio Spanu lascia e la crisi si allontana

di Enrico Carta ; di Enrico Carta
Valerio Spanu lascia e la crisi si allontana

Era uno dei consiglieri del Pd più critici verso la giunta. Pochi giorni fa aveva chiesto l’azzeramento dell’esecutivo

25 novembre 2014
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ORISTANO. Alla fine ha gettato la spugna. Dopo mesi e mesi di battaglie contro la linea condotta dall’amministrazione Tendas, il consigliere comunale del Pd, Valerio Spanu, è stato il primo a salutare tutti.

L’avvicendamento. Motivi personali, non meglio precisati, vengono indicati come quelli che l’hanno convinto a fare il passo dal quale non c’è più ritorno. Ora il suo posto in consiglio comunale verrà preso dal primo dei non eletti dello stesso partito, ovvero Marco Piras. Non è però un avvicendamento qualunque. Questo ha un sapore particolare perché Valerio Spanu è stato per mesi uno dei più fieri oppositori della linea della giunta Tendas. A più riprese aveva chiesto un cambio di passo, continuamente aveva sollecitato maggiore condivisione nelle scelte. Tutte sottolineature che avevano quale fine ultimo, palesato più volte, quello di un rimpasto o addirittura di un azzeramento della giunta. Non era solo, visto che in questo scontro intestino alla maggioranza era affiancato da altri consiglieri del Pd e da una parte del partito che non siede in consiglio comunale.

Lo scontro nel Pd. Eppure, al di là dei motivi formali, vien difficile credere che non ci sia dell’altro sotto. Decisive pare siano state le ultime riunioni del Pd, alle quali ha partecipato anche il nuovo segretario provinciale Alessio Mandis. I fautori del cambio in giunta credevano che le recenti elezioni interne al Pd potessero essere l’appiglio giusto per aprire la crisi. Invece è successo esattamente il contrario, perché di fronte alle richieste di chiarimenti fatte dal segretario, i “dissidenti” non avrebbero fornito spiegazioni convincenti.

Gli attriti col segretario. Così, di fronte a chi chiedeva una sponda per aprire la crisi, e tra questi c’era proprio Valerio Spanu, dal giovane segretario provinciale è arrivata una risposta che ha gelato più d’uno. La frase di Alessio Mandis suonava più o meno così: «Se si apre una crisi questa non sarà fatta nel nome del Pd, i consiglieri che la chiedono se ne assumeranno le responsabilità». Equivaleva a dire che chi sollecitava il rimpasto o addirittura l’azzeramento della giunta, poteva tranquillamente farlo a titolo personale ovvero non farlo, perché il Partito Democratico non avrebbe dato sostegno alla protesta.

Tendas più forte. A questo punto il sindaco, già poco malleabile di suo ogni volta che si è parlato di azzeramento della giunta o di rimpasto, non può che sentirsi rinforzato. La crisi quindi si allontana, il che non significa che qualche cambio non avverrà e che la maggioranza sia coesa. Da Insieme, Stefano Mureddu continua a reclamare maggiore condivisione nelle scelte e un ruolo più importante per il consiglio comunale. E lo stesso ha fatto Giampaolo Lilliu ancora ieri al vertice di maggioranza.

Il nuovo eletto. Il posto di Valerio Spanu verrà preso da Marco Piras, che da molti era indicato come un ingresso molto pericoloso perché avrebbe minato equilibri già delicati. C’erano voci che lo davano addirittura in fuga dalla maggioranza e diretto verso i lidi dell’opposizione non appena fosse entrato in Consiglio. Invece le prime parole sono queste: «Sono voci infondate, io non sarò all’opposizione. Faccio parte del centrosinistra, non dell’Udc. Ho fatto la campagna elettorale per Guido Tendas e resto con lui sebbene possa avere una posizione critica su alcune decisioni. Ma questo penso sia normale».

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