La Nuova Sardegna

Oristano

Un super perito per la battaglia legale sui prodotti derivati

di Enrico Carta
Un super perito per la battaglia legale sui prodotti derivati

Il Comune vince il primo round nella causa con la Bnl La banca chiedeva il solo esame del contratto del 2006

23 novembre 2014
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ORISTANO. Il Comune segna il primo goal in tribunale. Ma la partita con la Bnl per la questione dei prodotti finanziari derivati è ancora lunga da giocare. Dal tribunale di Roma arriva però il primo segnale che rende più ottimista l’amministrazione sulla causa legale mossa contro la famigerata stipula nel 2005 e nel 2006 del doppio contratto con l’istituto bancario, che per pochi anni ha portato benefici alle casse dell’ente e che da ora in poi costerà lacrime e sangue ai cittadini che rischiano di doversi ritrovare a pagare un debito che di certo non avrebbero voluto sulle proprie spalle.

Le speranze di non dover sborsare moneta sonante sino al 2026 è risposta nel tribunale. La causa si svolge a Roma e non a Oristano perché non c’è la certezza del luogo in cui è stato stipulato il contratto e comunque nella capitale c’è la sede legale della banca. È lì che il giudice, il dottor Cardinali, ha sciolto la sua prima riserva e acconsentito a più di quel che il Comune chiedeva, visto che l’ente si sarebbe accontentato dell’ammissione di prove testimoniali. Invece, a fine dicembre verrà nominato il consulente chiamato da tribunale ad esaminare i dettagli del contratto.

La Bnl si era opposta a questa richiesta formulata dall’avvocato del Comune, Sisto Manzi, ma la decisione è stata di segno opposto. Per la banca era sufficiente che il giudice esaminasse il contratto, i cui termini vengono considerati chiari ed esaustivi dalla Bnl che voleva quindi evitare che l’incartamento finisse nelle mani di un nuovo esperto.

Il giudice invece l’ha ritenuto indispensabile e ne ha trovato uno di spessore particolarmente elevato. È un professore universitario e, scherzando, si potrebbe dire che è un “professorone”. A fine dicembre giurerà infatti in tribunale il docente di Economia dei mercati finanziari e di intermediazione finanziaria delle università Luiss di Roma e di Siena, il professor Claudio Boido. Il suo parere sarà, con ogni probabilità, determinante per l’esito della causa. L’amministrazione attuale ritiene infatti che quel contratto sia stato stipulato, per lo meno incautamente, durante la giunta Barberio e del quale la giunta Nonnis si era completamente disinteressata lasciando il problema nelle mani di chi sarebbe arrivato successivamente ai vertici del Comune.

Al di là dell’ottenimento della consulenza tecnica, ciò che regala un sorriso è che il giudice abbia anche posto al professor Boido alcuni quesiti. Il tribunale vuole che sia quantificato il totale delle commissioni implicite e quanto il Comune abbia già pagato; in più vuol capire se ci fosse, all’epoca della stipula, la necessità dell’ente di stringere l’accordo con la Bnl. L’assenza di questo requisito dovrebbe infatti di per sè alla determinare la nullità del contratto. Sono queste, le stesse richieste che il Comune aveva fatto nella propria perizia tecnica già agli atti. E sempre l’amministrazione ora deve decidere se affiancare con un proprio consulente il perito del giudice oppure se accontentarsi di quel che quest’ultimo stabilirà. Del resto ci sono in ballo parecchi milioni di euro, visto che sino al 2026 non sono previsti guadagni, ma ingenti perdite. Sarebbero dodici anni di lacrime e sangue per tutti i cittadini.

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