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Usura, commerciante condannato a due anni e 8 mesi

di Simonetta Selloni
Usura, commerciante condannato a due anni e 8 mesi

Bruno Contini è stato giudicato colpevole dal tribunale. Alla vittima dello strozzinaggio riconosciuti i danni morali

21 novembre 2014
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ORISTANO. Ventimila euro prestati, ventiseimila richiesti indietro. In termini legali si chiama usura, ed è per questo che un commerciante di Oristano, Bruno Contini, è stato condannato ieri dal tribunale collegiale (presidente Villani, giudici Mameli e Ariu) a due anni e otto mesi. Una pena comunque inferiore a quella richiesta dal pubblico ministero, rappresentato dal procuratore della Repubblica Andrea Padalino Morichini, che aveva sollecitato la condanna a 3 anni e 8 mesi e l’applicazione delle pene accessorie.

Il processo si è concluso ieri, ma i fatti ai quali si riferiva risalgono al periodo compreso tra la fine del 2008 e il 2009. Secondo la ricostruzione processuale, Contini, difeso dall’avvocato Mari Gusi, aveva prestato ventimila euro al commerciante Vittorino Marchetto, che si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Andrea D’Andrea.

Un prestito accordato velocemente, ma altrettanto rapidi erano i tempi della restituzione che Contini aveva previsto. E, soprattutto, altissimi gli interessi. Marchetto aveva anche iniziato a corrispondere quanto richiesto, attraverso diverse tranche pagate con assegni.

Ma poi la situazione è in qualche modo precipitata. I denari non bastavano più, e a fronte delle pressioni, Marchetto ha capito che la strada imboccata era senza via d’uscita. Se non quella di fare ricorso alle forze dell’ordine, con una denuncia per usura nei confronti della persona che gli aveva prestato il denaro.

Le indagini non hanno consentito di verificare se Bruno Contini tenesse nel pugno altre persone. Nella sua disponibilità era stata recuperata un’agenda, nella quale figuravano nomi e importi diversi. In particolare, cifre riguardanti importi che si ritenevano ascrivibili a denari prestati, e accanto, altre cifre maggiorate degli interessi.

Ma gli accertamenti non hanno prodotto risultati. Né altre persone hanno pensato di rivolgersi alla magistratura per denunciare di essere al centro di casi di usura.

Tutto quindi si è risolto con il solo caso di Vittorino Marchetto, che ha almeno avuto la soddisfazione di vedersi riconosciuti i danni morali per quanto subìto. Ma questi danni non sono stati quantificati: a farlo dovrà essere un separato giudizio civile.

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