La Nuova Sardegna

Oristano

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La fiaccolata batte la pioggia nel giorno del ricordo

di Claudio Zoccheddu
La fiaccolata batte la pioggia nel giorno del ricordo

SOLARUSSA. Con una mano tenevano l’ombrello, come un anno fa. Nell’altra stringevano una candela, fino a quando la pioggia ha spento anche l’ultimo cero. Solarussa ha scelto una fiaccolata silenziosa...

19 novembre 2014
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SOLARUSSA. Con una mano tenevano l’ombrello, come un anno fa. Nell’altra stringevano una candela, fino a quando la pioggia ha spento anche l’ultimo cero. Solarussa ha scelto una fiaccolata silenziosa per ricordare i momenti drammatici vissuti il 18 novembre 2014. I cittadini hanno attraversato le vie del paese sotto un violento acquazzone che poteva solo ricordare quello caduto nelle sei ore che avevano preceduto la piena di un piccolo canale nella zona di Sa Paui, la più colpita del paese.

«Sembrava che le tenebre avessero avvolto tutta la Sadegna – ha ricordato il parroco, don Fabio Ladu –, ora quei momenti sono passati e noi siamo ripartiti, anche se con molte difficoltà». Il ricordo è ancora scolpito nei pensieri dei solarussesi, ma la comunità ha reagito. Dove l’anno scorso c’erano case e attività commerciali allagate, ora ci sono luci e clienti. «Abbiamo avuto danni per un milione e mezzo, ma nulla è ancora arrivato per i privati, sono stati loro a rimettersi in piedi da soli», ha detto il sindaco, Enrico Marceddu, prima di aggiornare i suoi concittadini durante un’assemblea a casa Naitana, dove è stato fatto il punto della situazione ed è stato illustrato il piano di lavoro per il futuro.

Il 30 ottobre, infatti, la Regione ha destinato 691mila euro per i primi interventi di sistemazione del canale e delle strutture pubbliche. «Dal canto nostro abbiamo azzerato la Tasi e stanziato un contributo di 450 euro per le 156 famiglie colpite da Cleopatra. Non è molto, ma è quello che potevamo fare», ha aggiunto il vice sindaco, Mario Tendas, al termine di una giornata iniziata a metà mattina con gli alunni delle scuole. Gli studenti hanno messo a dimora alcune piante d’ulivo che ricorderanno per anni la paura e lo smarrimento dei giorni dell’alluvione. Le piante saranno anche il ricordo di uno spirito di collaborazione che, sempre il 18 novembre dell’anno scorso, aveva addirittura anticipato l’intervento dei soccorsi. Tra le case di Sa Paui erano arrivati trattori, furgoni e addirittura un pedalò manovrato da un misterioso timoniere che aveva strappato dall’acqua un’intera famiglia.

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