La Nuova Sardegna

Oristano

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Poligono militare, sopralluogo dell’Arpas sull’Omodeo

di Maria Antonietta Cossu

SORRADILE. Nuova spedizione in battello in vista per i sindaci della zona del lago Omodeo, che preparano lo sbarco a S’Aspru e nel quadrante di Zuri, i siti dei vecchi poligoni e dell’attuale campo...

18 novembre 2014
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SORRADILE. Nuova spedizione in battello in vista per i sindaci della zona del lago Omodeo, che preparano lo sbarco a S’Aspru e nel quadrante di Zuri, i siti dei vecchi poligoni e dell’attuale campo di tiro del Caip. Con loro ci saranno gli ispettori dell’Arpas, che preleveranno campioni d’acqua e sabbia da analizzare per accertare l’eventuale presenza d’inquinamento da piombo e per rilevare il tasso e la tipologia di elementi chimici derivanti da altre fonti di contaminazione.

La missione, che sarà concordata nel dettaglio in questi giorni dal sindaco Pietro Arca e dai funzionari del dipartimento Arpas di Oristano, è una prima risposta alle sollecitazioni di Italia Nostra, Lipu e Wwf, che avevano chiesto al ministero, alla giunta Pigliaru, all’Enas e alle agenzie di emanazione regionale competenti in materia ambientale un dettagliato rapporto sulle esercitazioni con l’ausilio delle armi vicino all’Omodeo e l’accesso a qualunque tipo di atto pertinente alla presenza del presidio militare, comprese le valutazioni d’incidenza e le concessioni edilizie.

All’iniziativa saranno invitati tutti i sindaci della cintura attorno al lago contrari alla permanenza del poligono nell’area Sic, che non più tardi di tre giorni fa sono stati bacchettati dal consigliere regionale del Pd, Antonio Solinas, per aver disertato la manifestazione di Zuri, alla quale hanno presenziato solo i rappresentanti comunali di Bidonì, Sorradile e Soddì.

Defezioni a parte, serpeggia un certo ottimismo negli ambienti istituzionali e tra gli attivisti del comitato Lago Omodeo su possibili sviluppi positivi della vertenza. A legittimare tali aspettative sono anche le indiscrezioni secondo cui i vertici del Caip si sarebbero già attivati per individuare siti alternativi ai terreni demaniali lambiti dalle acque dell’Omodeo. Una delle opzioni su cui si sarebbe focalizzata l’attenzione delle forze di polizia sarebbe una cava in disuso a Bonarcado, ma nel frattempo si è fatta strada anche l’ipotesi di uno sconfinamento fuori provincia lanciata dal sindaco di Bidonì. Silvio Manca, infatti, ha proposto di ospitare le esercitazioni nel terreno in prossimità del monte Sant’Antonio che il Comune di Macomer ha recentemente concesso in uso all’esercito di stanza nel capoluogo del Marghine.

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