La Nuova Sardegna

Oristano

Milis, novelli e cannonau nella patria delle arance

di Piero Marongiu
Milis, novelli e cannonau nella patria delle arance

Nonostante il maltempo la 27esima edizione della sagra è stata un successo Le strutture ricettive della zona hanno fatto registrare il tutto esaurito

17 novembre 2014
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MILIS. La 27esima rassegna dei vini novelli 2014 sarà ricordata anche per la scarsa sensibilità di Giove Pluvio che l’ha accompagnata per tutta la sua durata, ma anche per essere stata la prima abbinata al cannonau e ai suoi accostamenti con la gastronomia di alto livello: quella proposta dallo chef Pierluigi Fais. La due giorni dedicata al novello, di ottima qualità, è stata un successo nonostante il maltempo. Migliaia di visitatori provenienti da tutta l’isola, con mezzi privati e autobus, fin dalle prime ore del pomeriggio di sabato e per tutta la giornata di ieri si sono riversati nelle vie del centro storico del paese, accogliente e disponibile verso gli ospiti arrivati per l’occasione.

A chi fa notare che Milis pur non avendo terreni coltivati a vigneto organizza una delle rassegne più importanti e partecipate della Sardegna, dedicate al vino, viene risposto: «È vero, il nostro territorio è sprovvisto di vigneti, però è anche risaputo che i milesi sono degli ottimi commercianti e nel loro girare l’isola per vendere gli agrumi, unitamente ad altri prodotti, vendevano anche il vino. Visto il successo ottenuto dalla rassegna, pensiamo che la scommessa sia stata vinta».

Quella scommessa, visti i risultati, non solo è stata vinta, ma si è rivelata anche un formidabile veicolo di promozione per l’intero territorio. Intorno ai novelli ruota molta dell’economia del paese e di quelli limitrofi, a cominciare dalla commercializzazione degli agrumi, apprezzati e conosciuti in tutta la Sardegna, all’ottimo olio d’oliva del Montiferru, ai B & B e alle strutture ricettive della zona, che hanno fatto registrare il tutto esaurito per giorni. «Da qualche anno a questa parte, per colpa di molti produttori improvvisati, il novello ha perso molti estimatori - dicono i rappresentanti delle nove aziende produttrici presenti -, tuttavia, nonostante la crisi che continua a mordere in tutti i settori, si sta registrando un incremento delle vendite, e questo fa ben sperare per il futuro. L’importante è che non si torni indietro dalla strada tracciata, che è quella di produrre di meno, ma di offrire al consumatore un prodotto di alta qualità».

A far da garante a questo prodotto, giovane e aggressivo, ma accattivante e profumato, due splendide riproduzioni delle statue di Monte ‘e Prama realizzate da Salvatore Pinna, presidente di una cooperativa sociale di San Vero Milis. «Si chiamano “Zigantes” - dice l’artista -, e il nome vuole essere un invito ai sardi perché si riapproprino della consapevolezza di essere un grande popolo».

Un’altra scommessa difficile, ma che può essere vinta, esattamente com’è accaduto per il novello.

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