La Nuova Sardegna

Oristano

sanità

Un corso per gli infermieri sul rischio di cause legali

di Elia Sanna
Un corso per gli infermieri sul rischio di cause legali

ORISTANO. Hanno simulato le fasi di un processo, ricostruito sulla base di una reale sentenza di condanna, inflitta ad una infermiera, per omicidio colposo in un caso di emorragia arteriosa dovuta...

15 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Hanno simulato le fasi di un processo, ricostruito sulla base di una reale sentenza di condanna, inflitta ad una infermiera, per omicidio colposo in un caso di emorragia arteriosa dovuta alla rimozione di un catetere. Una singolare iniziativa messa in atto dall'Ipasvi, il collegio degli infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari della Provincia di Oristano, nell'ambito dell'attività formativa promossa dal nuovo direttivo provinciale, guidato da Raffaele Secci.

«Con questo evento formativo abbiamo dato il via al programma di iniziative formative riservate ai nostri iscritti all’Albo provinciale - ha spiegato il presidente dell'Ipasvi – grazie sopratutto alla collaborazione di Sergio Fucci, che ha svolto le funzioni di giudice, Roberta Murgia del pubblico ministero e di Marco Merlin come infermiere specialista in infermieristica forense, che ha svolto la funzione di perito tecnico d’ufficio. Ancora, di Marco Martinez, l'avvocato difensore e dell'’infermiera Vincenzina Lupino, consigliera Ipasvi di Oristano, in qualità di imputata. Con loro abbiamo simulato il processo sulla base di una reale sentenza di condanna».

Nella realtà, il processo aveva visto quale imputata una infermiera in servizio nel reparto di un ospedale isolano, dove era ricoverata una paziente sottoposta ad una emotrasfusione. La professionista, secondo l'accusa, aveva omesso di effettuare il necessario e costante monitoraggio di questa rischiosa terapia praticata attraverso l’arteria femorale. C’era stato il decesso della paziente.

Il processo aveva accertato che, in seguito ad una perdita di sangue, provocata dal distacco del relativo catetere e non arrestata tempestivamente, e con il conseguente shock emorragico, la paziente aveva perso le funzioni vitali ed era deceduta.

«In questo modo abbiamo voluto sensibilizzare i nostri iscritti sulla responsabilità professionale dell’infermiere – ha aggiunto Raffaele Secci - sia di natura civile che penale, ed in modo particolare sulle novità introdotte dalla recente riforma Balduzzi in tema di colpa lieve e ancora sulla figura dell'infermiere esperto in infermieristica forense come perito tecnico d’ufficio».

La giornata di formazione si è conclusa con un importante confronto tra gli esperti, il consiglio direttivo dell'Ipasvi, nel quale i partecipanti hanno dato vita ad un lungo dibattito sulle criticità organizzative nelle quali gli infermieri spesso si trovano ad operare con un sempre crescente livello di autonomia e responsabilità.

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative