La Nuova Sardegna

Oristano

Fogne di nuovo in tilt: la protesta di un rione

di Claudio Zoccheddu

San Vero Milis, ancora allagamenti tra via San Michele e via Putzu Idu I residenti si lamentano in forma anonima e chiedono un intervento risolutivo

12 novembre 2014
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SAN VERO MILIS. Alla fine è successo di nuovo. Non sono passate nemmeno 48 ore dalle prime avvisaglie che la rete fognaria di via san Michele e via Putzu Idu ha rischiato nuovamente il collasso. Le piogge cadute nella notte tra lunedì e martedì hanno messo in ginocchio le condotte delle acque nere che raggiungono il rione compreso tra le due vie.

I danni, per fortuna, non sono stati ingenti. A pagare il prezzo più alto è stata l’abitazione di Luigi Caria, il primo a dare l’allarme già domenica pomeriggio, che ha dovuto asciugare una veranda completamente allagata. Per il resto, solo molta apprensione e tanta voglia di gridare contro i presunti responsabili. Grida piuttosto singolari perché del tutto anonime: «Ogni volta che scendono due gocce siamo punto e a capo. Per colpa di queste fogna intasata il mio garage è stato allagato per ben tre volte – racconta una signora bionda che si protegge sotto un grosso ombrello rosso –. Il mio nome? Non ce n’è bisogno, in Comune mi conoscono benissimo».

Stessa reazione per un vicino di casa con l’animo surriscaldato per colpa degli eventi ma comunque deciso a tenere per se le proprie generalità: «In questa strada succede di tutto. Guardi questo marciapiede, le sembra un lavoro fatto a regola d’arte? – domanda un uomo sulla cinquantina con addosso una tuta da ginnastica blu –, non importa il mio nome, importa che il Comune risolva questa situazione prima che succeda qualcosa di grave».

La colpa, secondo gli abitanti, sarebbe di una strozzatura delle condotte all’altezza dell’incrocio tra via San Michele e via Putzu Idu: «Il problema è questo e gli amministratori lo conoscono da tempo. Solo che non hanno mai trovato il tempo per risolverlo. E noi ne paghiamo le conseguenze», conclude l’uomo con la tuta ginnica.

Oltre all’acqua che rischia di entrare in casa, e che in qualche caso ha già fatto capolino nelle abitazioni, gli abitanti del rione non hanno dimenticato gli odori nauseabondi che provengono dalle fogne quando il termometro supera i 30 gradi.

«Anche questo è un segno di quello che successo qua sotto. Vuol dire che è tutto tappato e che le acque nere non scorrono», dice ancora Luigi Caria che, a differenza dei suoi vicini, non ha problemi a uscire allo scoperto. «Se dovesse succede un’altra volta denuncerò tutti, sindaco e assessori».

Per evitare che la situazione degeneri, ieri mattina sono intervenuti alcuni operai accompagnati dai funzionari dell’ufficio tecnico. Per il momento è stato deciso l’intervento di un autospurgo che ha tamponato l’emergenza.

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