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Il progetto: produrre mandorle nei terreni abbandonati

Il progetto: produrre mandorle nei terreni abbandonati

GENONI. La mandorla, uno degli ingredienti principali della produzione dolciaria tradizionale, è una risorsa preziosa per la cucina, la salute e si auspica possa diventarlo anche per l'economia...

11 novembre 2014
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GENONI. La mandorla, uno degli ingredienti principali della produzione dolciaria tradizionale, è una risorsa preziosa per la cucina, la salute e si auspica possa diventarlo anche per l'economia locale.

In un periodo nel quale il ritorno alla coltivazione della terra sembra essere la via salvifica si sperimentano colture capaci di incrementare il reddito.

La mandorlicoltura nel territorio ha una tradizione consolidata, sebbene il ruolo attribuito a questo tipo di coltivazione è sempre stato marginale rispetto ad altre coltivazioni. Le piante erano presenti tra i filari delle vigne o negli uliveti, utilizzate come frangivento e per assicurare la provvista famigliare per la preparazione dei dolci fatti in casa, tradizione che ancora oggi si porta avanti.

L'aumento della richiesta di mandorle e di frutta secca in generale, a livello mondiale trasforma questa coltivazione in una valida opportunità sulla quale investire. Consapevole della potenzialità della mandorlicoltura come interessante fonte di reddito, probabilmente anche sull'esempio di altre piccole realtà emergenti nel territorio, l'amministrazione comunale ha richiesto la collaborazione dell'Agris per sperimentare la mandorlicoltura e tentare al contempo di recuperare terreni incolti.

Oggi il periodo sembra propizio per tentare un passo in avanti e rivalutare questa coltura che bene si adatta alle caratteristiche del territorio, alla sua esposizione collinare e, soprattutto, il mandorlo è una pianta che riesce a valorizzare anche i terreni di scarso valore agrario. Nel secondo dopoguerra la richiesta è cresciuta dopo la scoperta delle tante virtù della mandorla sulla salute, considerata un valido alleato in grado di fornire elementi preziosi e contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Particolarmente richiesto è anche l' olio di mandorla utilizzato nella cosmesi e per la cura della pelle. Nella produzione di mandorle a livello mondiale, il primato da qualche tempo spetta all'Australia che ha superato la California; segue poi la Spagna e l'Italia. La Sardegna detiene, invece, appena il 4% della produzione nazionale. La produzione sarda, quindi, non è in grado a soddisfare la domanda interna e viene, pertanto, integrata dalla produzione estera, soprattutto dalle mandorle californiane apparentemente più belle, ma meno pregiate di quelle sarde. (Iv.Ful.)

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