La Nuova Sardegna

Oristano

Prezzi proibitivi, il farmaco antiepatite non sarà mutuabile

di Michela Cuccu

Anche la Asl 5 non distribuirà gratuitamente il sofosbuvir Un ciclo di terapia arriverà a costare quasi 40mila euro

08 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin lo ha detto senza mezzi termini: saranno pochi i pazienti che potranno accedere alla nuove cura contro l’epatice C. Il sofosbuvir, prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Gilead, è un medicinale efficacissimo ma solo per ricchi. L’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco, dopo una trattativa durata mesi, è riuscita a strappare circa 38mila euro a terapia, un prezzo quasi dimezzato rispetto a quello che l’azienda ha proposto agli altri Paesi industrializzati, ma a quanto sembra improponibile per il servizio sanitario pubblico, soprattutto in tempi di bilanci risicati come questi. L’orientamento ministeriale sarà di garantire la nuova terapia solo a una minima parte dei 700mila italiani colpiti da epatite C. Saranno non più di 30mila, i più gravi, come sieropositivi all’Hiv o con cirrosi o tumore al fegato conclamati. Il risultato è che le Aziende sanitarie non potranno garantire gratuitamente la nuova cura a tutti i pazienti. In Sardegna, ad esempio, nessuna Asl fino ad oggi ha acquistato il farmaco innovativo. Così i sardi, se vorranno accedere alla nuova terapia dovranno farlo di tasca propria. Anche la Asl 5 di Oristano, per ora, non potrà somministrare gratuitamente il nuovo farmaco. Luigi Cozzoli, responsabile della farmacia ospedaliera della Asl non fa mistero sul costo proibitivo di una vasta gamma di medicinali, alcuni dei quali indispensabili. Spiega «Oltre la metà della spesa farmaceutica ospedaliera per i farmaci oncologici. Farmaci spesso innovativi che costano moltissimo». Per comprendere meglio, serve qualche cifra. Nel 2013, ad esempio, la spesa farmaceutica ospedaliera è stata di 5milioni e 313mila euro, dei quali, il 54 per cento, assorbita per i farmaci oncologici. Per chiarezza è bene conoscere anche la spesa farmaceutica convenzionata, molto più alta, avendo sfiorato, nell’arco dello stesso anno, i 30milioni e 700mila euro. In realtà la Asl 5, attraverso una politica di riduzione della spesa farmaceutica, è riuscita a rientrare nel vincolo fissato dal Governo, che per l’ospedaliera era fissato a 9milioni e 277mila euro e per la convenzionata a 33milioni e 340mila euro. In ogni caso, la spesa in farmaci oncologici, resta elevata. «Sono farmaci che costano moltissimo», ammette il dottor Cozzoli «legati ai costi elevati di produzione. Per un farmaco di nuova produzione, l’investimento fra ricerca e sperimentazione è di 500milioni all’anno. Investimento che l’azienda produttrice deve ammortizzare e siccome la ricerca è privata, il quadro è completo». Farmaci costosissimi, indispensabili, ma non miracolosi, dato che i tumori sono la seconda causa di morte in provincia. «Se è vero che per ogni farmaco esiste una patologia – conclude Cozzoli – non è vero che per ogni patologia esista un farmaco che la cura».

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative