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Sosta sulle strisce blu: è multa sicura per chi non paga

Enrico Carta
Sosta sulle strisce blu: è multa sicura per chi non paga

La disputa portata fino in prefettura sulla legittimità delle contravvenzioni da parte dei vigilanti si chiude a sfavore degli automobilisti

31 ottobre 2014
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ORISTANO. Chi tarda, paga. E c’è poco da fare se la multa è presa sulle tanto odiate strisce blu del servizio di sosta a pagamento. Chi sfora rispetto all’orario stabilito dal tagliandino o chi, addirittura, lascia la macchina parcheggiata senza nemmeno preoccuparsi di esporre il tagliando, può mettersi l’anima in pace e riporre tutte le sue speranze nel cassetto. Nel caso abbia deciso di rivolgersi alla prefettura per vedere annullata la sanzione ricevuta, le possibilità di ottenere ragione sono pari a zero. La prefettura ha infatti sposato la linea dettata dal ministero dell’Interno, per cui la contravvenzione non deve essere commutata.

I casi non sono pochi. Diversi automobilisti oristanesi hanno infatti deciso di rivolgersi agli uffici dello Stato con l’intenzione di veder cancellata la multa e l’obiettivo di vedere la sanzione commutata nel pagamento di una cifra che fosse equivalente al tempo della sosta non pagato. L’automobilista colto in fallo riceve infatti la contravvenzione per divieto di sosta, ma tanti sostengono che quella multa sia illegittima, perché la ditta che gestisce il servizio dovrebbe semplicemente rilasciare un tagliando di cortesia con il quale si invita l’automobilista a coprire il periodo di tempo che non era stato precedente pagato.

Ebbene, dopo tante polemiche nate in seguito a un parere del ministero dei Trasporti, nel corso di un incontro voluto dall’assessore comunale alla viabilità Filippo Uras e al quale hanno partecipato diversi rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, alcuni legali e i dirigenti dell’amministrazione, il capo di gabinetto della prefettura, il dottor Giorgio Collu, ha chiarito che la linea seguita e da seguire è quella dettata dal ministero degli Interni. La prefettura ha di fronte a sé solamente un parere del ministero dei Trasporti che va in direzione opposta e che, comunque, si è ben guardato dal dare un chiarimento definitivo in circolari ufficiali. C’è quindi una sorta di conflitto tra i due ministeri, per cui i funzionari di quello dell’Interno proseguono con la linea sin qui tenuta: chi tarda, paga.

Questo ovviamente si ricollega alla bagarre politica. L’opposizione ha minacciato a più riprese di portare tutto di fronte alla Corte dei Conti se la giunta non avesse istituito il tagliando di cortesia con il quale si dovrebbero avvisare gli automobilisti affinché paghino la differenza agli ausiliari della sosta senza che venga elevata la contravvenzione. La giunta ha invece sostenuto che, così facendo, sarebbe andata incontro ad una violazione del contratto col rischio di finire in tribunale per risarcire i danni a chi gestisce il servizio della sosta a pagamento.

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