La Nuova Sardegna

Oristano

Esercitazioni sull’Omodeo Nasce un nuovo comitato

di Maria Antonietta Cossu
Esercitazioni sull’Omodeo Nasce un nuovo comitato

Prossima azione di protesta tra quindici giorni vicino al poligono del Caip, a Zuri In una azione dimostrativa nell’area di S’Aspru ritrovati bossoli e proiettili

30 ottobre 2014
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GHILARZA. Il fronte anti-poligono ha un nuovo alleato. Sul territorio si sta costituendo un comitato deciso a dar battaglia sulla questione delle esercitazioni militari in riva all’Omodeo. La prima azione di protesta si svolgerà il 15 novembre a Zuri, a pochi chilometri dal campo di tiro del Caip. I promotori dell’iniziativa vogliono impedire che cada il silenzio sulla vertenza aperta dalle amministrazioni di alcuni Comuni rivieraschi con i vertici del Caip, della Questura e con la stessa Regione. Appena qualche giorno fa, a Sorradile, l’ assessore Francesco Morandi aveva fatto affermazioni precise sull’incompatibilità fra i programmi di tutela ambientale e di sviluppo turistico e l’attività militare in Sardegna. Tuttavia l’esponente della giunta Pigliaru non è andato oltre. Il comitato, invece, vorrebbe fosse oltrepassata la linea di demarcazione che separa le dichiarazioni d’intento dai fatti e rivendica il diritto delle comunità locali di decidere del futuro dei loro territori. In ballo, dicono i contestatori, c’è il rilancio delle zone interne, l’integrità e la salubrità dell’ambiente, che secondo la corrente anti-poligono sarebbe già stata gravemente compromessa dalle esercitazioni a fuoco e dalle mancate bonifiche, un’accusa che il Caip ha sempre respinto. Ma per il Comitato e tutti i cittadini pronti a una nuova mobilitazione sono le condizioni dei siti usati per l’addestramento dei corpi militari a “parlare”. L’altra sera alcuni attivisti del gruppo che riunisce cittadini di Bidonì, Ardauli, Sorradile e Busachi hanno raggiunto a bordo di un gommone le rive di S’Aspru, l’ex poligono dismesso dieci anni fa. Con l’abbassamento del livello delle acque è emersa una cresta della sponda stretta fra Sorradile e Bidonì e in superficie è affiorata una porzione del campo di tiro più esteso, dove ancora si trovano cumuli di residui di piombo, qualche bengala esploso e altri rifiuti. Un militante ha rinvenuto persino il proiettile di una pistola apparentemente integro. Uno degli autori del "blitz" ha riferito di una «concentrazione enorme di bossoli e proiettili, nella misura di centinaia di metri cubi di terra contaminata e di tonnellate di metallo. Ma la quantità di piombo e di altri materiali da sparo sommersa dall'acqua e sepolta dalla sabbia non è nota e non è certo sperabile che una verità così pesante possa un giorno venire a galla» ha denunciato Daniel Fadda prima di dire «basta alle imposizioni dall’alto che danneggiano i nostri territori sia dal punto di vista ambientale, economico- sanitario e di immagine».

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