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Chioschi di Putzu Idu, il Tar dà ragione al Comune

Enrico Carta
Il lungomare di Putzu Idu
Il lungomare di Putzu Idu

Respinto il ricorso di cinque operatori. Regolare la procedura per l'assegnazione delle aree sul lungomare

30 ottobre 2014
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Vince la linea dell’amministrazione e il fronte giuridico del “caso chioschi” si chiude probabilmente qui. Dopo la decisione del Tar, è difficile pensare che ci sia qualcuno che decida di andare oltre e tentare un ribaltamento della sentenza rivolgendosi al Consiglio di Stato considerando il terreno minato su cui si muove da sempre la questione. Ma visto che predire il futuro è impossibile, ci si ferma al presente o al passato molto prossimo.


I giudici del Tar hanno infatti detto che il bando di gara per l’assegnazione delle aree per i chioschi, così com’era stato predisposto dall’amministrazione comunale e con la modifica apportata dopo il provvedimento di sospensiva di qualche mese fa, è regolare. Questo comporta che i cinque ricorsi presentati, tramite gli avvocati Mauro Barberio e Stefano Porcu, da alcuni degli operatori commerciali che erano in possesso delle vecchie concessioni vedano respinte le loro pretese.


La sentenza, pur utilizzando l’ostico linguaggio giuridico, parla chiaro. Secondo i giudici Caro Lucrezio Monticelli, Grazia Flaim e Gianluca Rovelli non ci sono state violazioni rispetto alle linee guida indicate dalla Regione nella predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali; non ci sono state illogicità e incertezze nella gara che assegnava le nuove aree; non c’è stata violazione dei principi che prevedevano un’ampia partecipazione alla procedura di gara che assegnava le aree.
Nel bel mezzo della causa di fronte al Tar, i giudici avevano anche adottato un provvedimento di sospensiva che aveva convinto il Comune a rivedere una clausola del bando di gara con la quale si impediva la partecipazione a chi aveva un contenzioso in corso con l’amministrazione, legato all’ordinanza di demolizione dei vecchi chioschi. Cancellato quel punto, erano stati anche riaperti i termini per le domande che i cinque ricorrenti avevano potuto presentare all’inizio dell’estate, tanto che uno di loro era stato anche ammesso.


Nel frattempo, l’amministrazione, che nella causa al Tar era assistita dall’avvocato Luca Casula, si era portata avanti col lavoro e il 24 giugno aveva approvato il Piano di utilizzo dei litorali. Era questa una delle due condizioni affinché tutto il procedimento dell’assegnazione delle aree che ospiteranno i chioschi fosse ritenuto regolare. Il secondo requisito era quello del trasferimento del diritto di uso civico dai vecchi ai nuovi terreni individuati per ospitare i chioschi. Questo passaggio spettava però all’agenzia regionale Argea, che vi ha provveduto per proprio conto.


Tirate le somme dopo mesi e mesi di contestazioni e di carte bollate, la procedura del Comune è stata ritenuta valida dai giudici. Questi hanno motivato il provvedimento spiegando che sono state seguite le linee guida regionali che non consentivano la concessione di nuove aree in attesa dell’approvazione del Piano dei litorali e vietava altresì le proroghe alle vecchie concessioni.
Caso chiuso quindi. A meno che tutto non si riapra davanti al Consiglio di Stato, tanto questa volta c’è molto tempo prima che arrivi la prossima estate.
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