La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, allarme per le siringhe in cimitero

Bosa, allarme per le siringhe in cimitero

BOSA. «Non c’è rispetto neanche per i morti»: dopo i casi evidenziati lo scorso anno, sempre con l’approssimarsi della ricorrenza dei defunti, anche nel 2014 si ripetono segnalazioni per la presenza...

29 ottobre 2014
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BOSA. «Non c’è rispetto neanche per i morti»: dopo i casi evidenziati lo scorso anno, sempre con l’approssimarsi della ricorrenza dei defunti, anche nel 2014 si ripetono segnalazioni per la presenza di siringhe, probabilmente usate da qualche tossicomane, all’interno delle mura del cimitero cittadino. Il tutto corredato di fotografie postate sui social network che ritraggono un cucchiaio e appunto diverse siringhe, evidentemente ritrovate vicino ad una tomba, che inevitabilmente fanno discutere nella comunità locale.

«Purtroppo fatti già conosciuti» commenta il presidente della cooperativa Idea Verde, che si occupa della guardiania e dei servizi cimiteriali nell’ampia struttura di Bosa, Giuseppe Fioravanti.

«Noi facciamo il possibile per cercare di evitare questi episodi, con un controllo costante. Ma è evidente che l’addetto alla sorveglianza non può essere presente dappertutto, in una struttura così ampia – che si estende dal cimitero monumentale fino alle nuove aree che lambiscono il colle di Serravalle ed il rione Caria - dove si trova una infinità di angoli nascosti. Per questo, malgrado il nostro personale sia presente per buona parte della giornata all’interno del perimetro per assolvere ai diversi servizi cimiteriali, e quindi alla presenza del guardiano si unisce anche quella degli operai, abbiamo da tempo avanzato la proposta di installare delle telecamere per la videosorveglianza».

Deterrente per quanti si intrufolano, probabilmente nelle ore serali, tra le tombe non certo per rivolgere un pensiero o una preghiera in memoria dei cari estinti. «Le telecamere – conclude Giuseppe Fioravanti – darebbero la possibilità di individuare quanti entrano ed escono dal cimitero e quindi anche chi accede con finalità diverse da quelle consentite da questo luogo». (al.fa.)

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