La Nuova Sardegna

Oristano

La nuova scommessa del turismo interno sono i beni culturali

di Maria Antonietta Cossu

Sorradile, l’assessore regionale Morandi invoca la nascita di un progetto di sviluppo unificato e di area vasta

26 ottobre 2014
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SORRADILE. La chiave di volta dello sviluppo delle aree interne è una progettualità di ampio respiro che scaturisca dalla sinergia tra istituzioni, mondo della scuola, dell’università e dell’impresa. Lo strumento operativo dovrà essere un modello di gestione che coniughi il patrimonio culturale e identitario con le risorse naturalistiche e paesaggistiche, facendo leva sulla formazione delle figure professionali nuove e classiche richieste dal mercato e sull’implementazione dell’offerta di servizi.

Le strategie per mettere a profitto il potenziale del marchio Sardegna ieri hanno dato la stura al convegno sui beni culturali e sul turismo sostenibile al quale hanno preso parte delegati della politica nazionale, della giunta regionale, delle istituzioni locali, della Sovrintendenza ai Beni culturali, del mondo dell’istruzione e della formazione rappresentati dall’istituto Lorenzo Mossa e dall’università Consorzio Uno di Oristano e dalla facoltà di architettura di Alghero.

«Si può aprire una nuova stagione di crescita per le aree marginali, ma per essere competitivi dobbiamo riorganizzare tutti i servizi», ha auspicato il sindaco Pietro Arca riferendosi alle prospettive offerte dalla programmazione europea 2014-2020. Occorre dunque agire sugli aspetti critici che indeboliscono il settore: il sistema dei trasporti, i costi di avviamento delle imprese, le difficoltà di accesso al credito, una burocrazia farraginosa, una legge quadro dei Beni culturali mai attuata.

L’assessore al Turismo, Francesco Morandi ha prospettato la creazione di «Un progetto di sviluppo unificato, di area vasta». La sua ricetta: puntare sulle reali vocazioni dei territori, sul terzo pilastro del turismo, quello dei borghi, sulla riorganizzazione del sistema dei trasporti e aprire almeno dieci nuove rotte verso l’Europa.

«Sono conciliabili le attività sull’Omodeo e le esercitazioni militari?», ha domandato Alba Montis, dell’istituto Mossa. «I poligoni confliggono con lo sviluppo turistico», la risposta dell’assessore. Il sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu ha incitato la giovane platea: «Nei prossimi anni il turismo sarà l’unico settore produttivo che crescerà: 250mila i posti di lavoro stimati. È lì che potete investire le vostre intelligenze». Per incentivare l’imprenditoria il ministero ha stanziato 85 milioni attraverso il decreto Art Bonus. Incalzata dalle domande degli studenti, Francesca Barracciu ha poi detto la sua sulla vicenda degli scavi archeologici di Mont’e Prama e sull’arrivo di un’équipe non sarda, definendo le polemiche «preventive e create ad arte».

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