La Nuova Sardegna

Oristano

Terralba, il sindaco avvisa il Pd: il rischio di crisi non è remoto

di Cristina Diana

Dopo l’uscita dalla giunta del partito si profilano incertezze Piras al segretario Pietrosanti: fretta cattiva consigliera

25 ottobre 2014
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TERRALBA. «La fretta è cattiva consigliera». Questo il commento del sindaco Pietro Paolo Piras riguardo alla decisione del Pd di uscire dalla maggioranza. Una scelta espressa pubblicamente dal capogruppo Gianfranco Perra durante l’ultima seduta di consiglio comunale, e riconfermata per iscritto da una comunicazione del segretario del partito Simona Pietrosanti. A monte della decisione il malcontento di una grossa fetta degli iscritti del Pd riguardo il rimpasto di giunta avvenuto a giugno e il mancato accoglimento della proposta di un nuovo azzeramento dell’esecutivo. «Le chiedo se la risposta da lei sollecitata, ovvero il ripristino dell’originario assetto della giunta in cui Perra era assessore ai Lavori pubblici e ambiente, e le dimissioni dell’attuale assessore Marongiu sia davvero quella più utile alla comunità e se la fretta sia stata buona consigliera» scrive Piras alla Pietrosanti. «Non metto minimamente in dubbio il diritto del Pd e degli alleati di indicare il proprio assessore di riferimento e il dovere del sindaco di tenere in considerazione tali indicazioni, ma non ritengo utile che dall’oggi al domani la giunta si trovi con un assessore in meno e gli altri senza una certezza su fino a quando avranno le deleghe. Inoltre il dietrofront non sarebbe accettato dalle altre forze di coalizione senza un reale convincimento e quindi un approfondito dibattito». Piras insomma ritiene che prima di poter valutare le richieste del Pd su un ripristino della vecchia giunta è necessario un nuovo dialogo approfondito, come quello che più di 6 mesi fa aveva portato a un rimpasto dell’esecutivo, alle dimissioni di Perra, all’uscita di Giacomo Dessì e all’ingresso di Roberto Marongiu e Andrea Grussu. Un rimpasto partito dalle richieste del Pd ma che poi buona parte dello stesso Pd non aveva approvato: a parte che in quei mesi il partito era senza segreteria, di fatto, l’uscita di Perra (Pd) dall’assessorato Ambiente e Lavori pubblici per far entrare Marongiu (PD) nell’assessorato al bilancio era parsa una vittoria di Pirro. Ecco perchè ancora oggi la querelle continua e rischia di far saltare la maggioranza. «Il nuovo reset richiesto oggi sconfesserebbe dopo appena 4 mesi quella linea politica approvata dal consiglio dopo numerose messe a punto discusse dalla maggioranza, se non fosse preceduto da condivise linee programmatiche e non indicasse un assetto alternativo chiaro e definitivo avrebbe il senso di un atto di forza imposto senza riflessione – scrive Piras –. Il riassetto della giunta del 23 giugno fu una scelta obbligata, per uscire da un’impasse dovuta ai veti incrociati delle tre componenti, il rischio ora di una nuova fase di instabilità e di fine dell’amministrazione non è per niente remoto, spero che il dialogo non ancora iniziato non sia già finito».

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