La Nuova Sardegna

Oristano

Uliveti risparmiati dalla furia di “Gonzalo”

Uliveti risparmiati dalla furia di “Gonzalo”

A Seneghe il vento dei giorni scorsi non ha danneggiato le piante. Buone aspettative per l’annata

24 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SENEGHE. Il fortissimo vento di maestrale che ha infuriato mercoledì scorso su tutta l’isola, anche se ha destato il ricordo degli effetti causati lo scorso anno dal ciclone Cleopatra, sembra essere passato senza fare troppi danni. L’olivicoltura, insieme all’allevamento del bestiame, da queste parti rappresenta una voce importantissima dell’economia. E se per qualunque motivo, la produzione di olio extravergine di oliva, subisce un calo, a risentire delle conseguenze sono tutti. Per fortuna, almeno stando alle prime stime effettuate, Gonzalo, l’uragano che in certe zone della Sardegna ha soffiato con punte superiori ai 120 chilometri orari, sembra che abbia risparmiato gli oliveti seneghesi. «Olive ne sono cadute molte – ha detto Giovanni Pisanu, riconfermato presidente dell’oleificio sociale – ma, paradossalmente, da un primo esame visivo condotto sulle piante, sembra che il vento abbia fatto cadere perlopiù le olive compromesse dall’azione della mosca olearia». Nelle campagne del paese ci sono oltre 70mila piante di olivo, che, tradotto in termini quantitativi, nelle annate di carica maggiore, significa una produzione di circa 10mila quintali di olive per oltre 100 mila litri di olio, di cui gran parte rientra nei parametri del disciplinare previsto per l’extravergine. Almeno il 70 per cento del prodotto, viene lavorato nell’oleificio cooperativo, che provvede a esportarlo nei mercati del nord Italia e del nord Europa. «L’annata 2013 – dice ancora Pisanu – è stata una delle peggiori degli ultimi vent’anni. La cooperativa ha lavorato meno del cinquanta per cento di olive rispetto agli anni precedenti, e il quantitativo di olio prodotto non è stato sufficiente a coprire tutte le richieste che ci sono pervenute». Le variazioni del clima rappresentano una costante che fa paura. «Anche se i danni, per fortuna, non sono stati gravi – dice il sindaco Antonio Luchesu –, in molti rimane la paura per le bizze rappresentate dai mutamenti climatici. Nel nostro Comune, da oltre vent’anni, si svolge la fase finale del premio nazionale Montiferru, riservato all’olio extravergine di oliva: una vetrina importante non soltanto perché premia i migliori oli extravergine di oliva prodotti in Italia e nel bacino del Mediterraneo, ma anche perché fornisce l’occasione di mettere in mostra e promuovere i prodotti agroalimentari e dell’artigianato locale». La nuova campagna olearia, facendo i debiti scongiuri, a detta di tutti si prospetta all’altezza delle migliori. «Le piante sono cariche e le olive sanissime – dice ancora Pisanu». Passata la paura portata da Gonzalo, quella che si aprirà ufficialmente il prossimo 3 novembre, dovrebbe essere un’annata molto buona sia in termini di quantità che di qualità.

Piero Marongiu

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative