La Nuova Sardegna

Oristano

Pesca di ricci, si parte Tra pescatori ora è pace

di Claudio Zoccheddu
Pesca di ricci, si parte Tra pescatori ora è pace

Cabras, le attività inizieranno il primo novembre per concludersi il 12 aprile Accordo tra marinerie cabraresi e cagliaritane che hanno incontrato l’assessore

22 ottobre 2014
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CABRAS. La strada è segnata e verrà percorsa assieme. Le pesca del riccio dovrebbe iniziare il primo giorno di novembre, perlomeno è questo è quanto i rappresentanti dei pescatori subacquei dell’oristanese e del cagliaritano hanno chiesto all’assessore regionale Elisabetta Falchi. Le due fazioni, un tempo divise su posizioni inavvicinabili, nei giorni scorsi hanno iniziato un dialogo costruttivo a cui ha partecipato, da molto vicino, anche la politica regionale. Le contestazioni e il clima da guerriglia che si era creato l’anno scorso tra i pescatori oristanesi e quelli cagliaritani è destinato a diventare uno spiacevole ricordo: «Abbiamo concordato con i colleghi di Cagliari una data per l’inizio della pesca e una per la chiusura», ha detto il presidente dell’ associazione che riunisce i pescatori subacquei dell’oristanese, David Bichi. «Se la Regione sarà d’accordo, inizieremo il primo novembre e finiremo il 12 aprile, una chiusura anticipata per centrare anche l’obiettivo della riduzione dello sforzo di pesca». Sul rinnovato spirito di collaborazione tra le due marinerie, quella cagliaritana era rappresentata durante il vertice in Regione da Stefano Melis, si sono gettate le basi per discutere altri temi ormai di stretta attualità: «Ad esempio, l’orario di chiusura giornaliera delle pesca che abbiamo proposto è fissato per le 15», ha detto il vicepresidente dei subacquei oristanesi, Giacomo Bilancetta. «In questo modo il mare potrà essere controllato più facilmente perché fino alle 15 ci saremo noi, oristanesi e cagliaritani pronti a collaborare con le forze dell’ordine nella lotta contro i pescatori abusivi, e poi lasceremo il campo agli enti preposti che faranno meno fatica a individuare i trasgressori». Durante l’incontro con Elisabetta Falchi, i pescatori hanno proposto anche un sistema di indennizzi mirato all’abbattimento delle licenze: «Una parte dei fondi destinati alla pesca dall’Unione europea potrebbero essere utilizzati per liquidare chi rinuncia alla licenza, senza che poi il suo posto venga rilevato da altri pescatori, perlomeno fino a quando non verrà raggiunto un numero sostenibile di subacquei impegnati nella pesca del riccio», ha detto ancora David Bichi. Le ultime novità sono arrivate proprio dall’assessore Falchi: «Abbiamo parlato di filiera e di allevamento – ha confermato Bilancetta –, l’assessore vorrebbe modernizzare il settore e noi siamo con lei. In Irlanda, ad esempio, i ricci di mare vengono allevati».

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