La Nuova Sardegna

Oristano

Appalto per gli scuolabus, in cinque sotto accusa

di Enrico Carta
Appalto per gli scuolabus, in cinque sotto accusa

Comune, il giudice per le indagini preliminari rigetta la richiesta di archiviazione Indagati il titolare della ditta vincitrice e tutta la commissione giudicante

22 ottobre 2014
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ORISTANO. L’appalto sul servizio di scuolabus arriva al capolinea. Ma non si ferma, come invece avrebbe voluto, il pubblico ministero Marco Ulzega che aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta penale nata all’indomani dell’assegnazione dell’appalto alla ditta Fara. Anzi prosegue la sua corsa e a bordo salgono cinque persone che finiscono tutte sul registro degli indagati – la giunta Tendas e la parte politica sono assolutamente estranee alla vicenda –. Sono il responsabile della ditta vincitrice, Antonio Gianfranco Fara, la dirigente del settore comunale Maria Grazia Zoccheddu e le funzionarie comunali che avevano fatto parte della commissione che aveva aggiudicato l’appalto: Roberta Vinci, Elena Campo e Anna Rita Deidda.

Il giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas, li ha elencati nel provvedimento con il quale ha ordinato al pubblico ministero di riprendere in mano tutta la situazione perché «emergono elementi a carico di Antonio Gianfranco Fara e dei componenti della commissione». L’aggiudicazione dell’appalto avvenne nel novembre dell’anno scorso e tra le clausole ce n’era una che, al pari o ancor più delle altre, andava rispettata. Era quella in cui si diceva che chi rappresentava la ditta aggiudicatrice non avrebbe dovuto avere pendenze penali. Antonio Gianfranco Fara attestò falsamente di non avere precedenti penali, quando invece nella sua fedina c’erano reati come quelli di peculato, estorsione, violenza, minacce e malversazione.

E i funzionari del Comune avrebbero dovuto saperlo, visto che l’avvocato dell’amministrazione Gianna Caccavale si era astenuto dal dare valutazioni sull’assegnazione dell’appalto per il trasporto degli studenti perché era stata giudice proprio in un processo che vedeva imputato Antonio Gianfranco Fara. Al di là di questo, secondo il giudice per le indagini preliminari, chi fa parte di una commissione deve provvedere ad eseguire tutti gli accertamenti affinché le verifiche sulla documentazione presentata siano esaustivi prima di assegnare l’appalto.

Una volta assegnato, in questo caso, si scatenò immediatamente una battaglia giudiziaria finita sino al Tar che aveva annullato, qualche mese fa, la gara d’appalto proprio sulla base delle segnalazioni fatte dalla ditta seconda classificata, la Cobus 90. Eppure, nonostante una sentenza e nonostante il parere non favorevole di giunta e assessore, gli uffici hanno provveduto ad assegnare in maniera temporanea l’appalto nuovamente alla ditta Fara con affidamento diretto.

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