La Nuova Sardegna

Oristano

Bambini spariti, il padre ora è indagato

di Enrico Carta

Accolta la richiesta di opposizione all’archiviazione. La madre non li vede da un anno e mezzo

21 ottobre 2014
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ORISTANO. C’è una speranza per la giovane madre di un paese del Terralbese che da più di un anno e mezzo non vede i suoi figli. Gliela regala il giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas, che ha accolto l’opposizione seguita alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero, Paolo De Falco, che avrà nuovamente tra le mani il caso. Il giudice infatti, dando ragione all’avvocato Donatella Pau che rappresenta la madre che non ha più notizie dei figli portati via dal padre, ha ordinato al pubblico ministero di iscrivere quest’ultimo sul registro degli indagati.

Il caso era nato quando il padre dei due bambini, che lavorava in Repubblica Ceca come cuoco, li aveva letteralmente fatti sparire. Aveva infatti impedito alla madre di riportarli in Sardegna e da quel momento la donna non è più riuscita a vederli. Nel corso dei mesi c’era stato qualche contatto via internet attraverso i social network, poi nemmeno quello e così è passato un anno e mezzo senza che la madre potesse rivedere i suoi figli. Nel frattempo aveva presentato la denuncia alla procura, ma il pubblico ministero aveva ritenuto di non essere titolato a portare avanti l’azione penale perché il reato di sottrazione di minori era avvenuto in una nazione estera.

Toccava quindi a quei magistrati indagare? Secondo il giudice per le indagini preliminari, la competenza del tribunale oristanese è sacrosanta. Il codice penale infatti, oltre alla sottrazione di minore, indica in un secondo comma che è reato anche l’impedire con qualsiasi mezzo il diritto ad esercitare le funzioni di genitore. È proprio quello che sarebbe accaduto e così dal giudice è arrivato l’ordine di aprire il fascicolo d’indagine e non più contro ignoti, ma contro il padre dei due bambini.

L’altra domanda è: che succederà adesso? La procura dovrà per prima cosa accertarsi che questi siano vivi – fatto su cui non sembrano esserci dubbi – e quindi individuarli attraverso l’Interpol. La via più breve per scoprire dove vivano ora – i ben informati dicono siano in Francia – è quella di iniziare a raccogliere le testimonianze dei parenti diretti del padre indagato, che ha sempre mantenuto i contatti con il suo paese.

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