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Il sindaco alla minoranza: non intendo dimettermi

Il sindaco alla minoranza: non intendo dimettermi

ALES. «La minoranza pur non avendo argomentazioni obiettive, chiede le dimissioni del sindaco, con le gravi conseguenze che deriverebbero da un commissariamento, al solo fine di cercare i voti per la...

18 ottobre 2014
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ALES. «La minoranza pur non avendo argomentazioni obiettive, chiede le dimissioni del sindaco, con le gravi conseguenze che deriverebbero da un commissariamento, al solo fine di cercare i voti per la loro prossima campagna elettorale».

Parole dirette quelle del sindaco Simonetta Zedda che risponde agli attacchi e respinge la richiesta di dimissioni avanzata nei suoi confronti dal gruppo di minoranza. Richiesta respinta anche dal gruppo di maggioranza che ha manifestato pieno sostegno al primo cittadino: «Se ci fosse stata una maggioranza traballante avrebbe avuto senso mettere alla prova la tenuta della compagine, ma ciò non rappresenta la situazione attuale. Nel 2013 i cittadini di Ales e Zeppara hanno deciso per la lista Zedda e la minoranza deve farsene una ragione» dice il vicesindaco Cotza.

I consiglieri di minoranza Cara, Mereu, Rossi e Trudu, nel chiedere le dimissioni di Zedda hanno posto l'accento su diverse questioni che sono state affrontate nel corso di un acceso consiglio comunale.

La questione più dibattuta, vista la situazione generale di difficoltà economica per le famiglie e le attività, è stata la Tari. «Un vero fallimento – accusa la minoranza– perché non c'è stato il minimo intervento in fase di elaborazione, soprattutto per i costi di competenza del Comune e per i parametri delle attività commerciali».

«Bisogna ricordare che il Comune di Ales è stato uno dei pochi ad aver approvato il bilancio entro il mese di maggio, quando ancora non si conosceva l’entità dei trasferimenti erariali – ribatte il consigliere Zucca che precisa –: si parla di cartelle pazze, ma si omette di dire che nessuno le ha pagate. Vi è stato un confronto con i commercianti per chiarire la problematica informandoli anche sui parametri imposti dalla norma».

E per quanto riguarda i tagli dei trasferimenti: «La minoranza fa finta di non capire o non conosce l’entità dei tagli dei trasferimenti a questo Comune. Contro i 466mila del 2010, si è avuto 170mila nel 2014. Se il Comune di Ales non ha introiti oltre i trasferimenti statali e regionali, come potrebbero garantirsi i servizi essenziali? È scelta obbligata, quindi, applicare le tariffe stabilite dalla norma nazionale» spiega il sindaco.

Intanto ammesso che l'errore sulla Tari ci sia stato, c'è stata anche la dovuta correzione delle tariffe. «La riduzione del piano finanziario e delle tariffe – sottolinea Zedda – è andata a vantaggio delle utenze non domestiche».

Ivana Fulghesu

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