La Nuova Sardegna

Oristano

Il Consorzio Uno non chiuderà

Il Consorzio Uno non chiuderà

Promessa del presidente della giunta regionale Pigliaru: «Credo in questa esperienza, va potenziata»

18 ottobre 2014
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ORISTANO. «Finchè ci sarò io il Consorzio Uno ci sarà. E non lo dico per ricevere applausi, ma perchè credo nel vostro lavoro; e dalla mia parte, e dalla vostra, non ci sono solo speranze e desideri, ma numeri, fatti, elementi concreti che ci fanno ritenere che l’università diffusa è una risorsa. Dobbiamo decidere come sarà nel futuro, non se ci sarà o meno». Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha trascorso la mattinata nel capoluogo parlando di scuola e incontrando studenti: prima al liceo De Castro, poi nella sede del Consorzio, a rassicurare studenti e personale, accorsi numerosi, sui possibili tagli regionali alle sedi decentrate delle due università (Oristano, Nuoro, Olbia e Iglesias, che nel 2013 hanno ricevuto tutte insieme 6 milioni di euro).

«Vedo le vostre facce di giovani attenti e preparati, vedo una bella comunità che discute e si appassiona ai temi del sapere e del lavoro, ecco perchè vi posso garantire che questa presidenza non ha alcun dubbio nel ritenere valida questa esperienza, che però da sperimentazione di successo deve radicarsi ancor di più con regole e risorse certe. E non lo dico adesso perchè sono davanti a voi (praticamente tutto il corpo docente e un centinaio di studenti del Consorzio, ndr) ma perchè ci credo e la prova sta nel fatto che già sette anni fa, appena mi dimisi da assessore alla programmazione della giunta guidata da Renato Soru scrissi per la Nuova Sardegna un editoriale a favore dell’Università diffusa. L’ho detto in tempi non sospetti e lo ribadisco: il problema è quale università diffusa vogliamo costruire. Immagino che la vostra esperienza vada ancor più valorizzata: fate bene ad andare a scovare i “pigri” quelli che non si iscriverebbero ad un ateneo, perchè sono proprio quelli che fanno la differenza (gli altri hanno tante e tali motivazioni da andare avanti per conto loro) a maggior ragione in una isola come la nostra dove il numero dei laureati è in calo: questa è una follia che non possiamo permetterci. E fate bene – risponde Pigliaru alla rappresentante del personale – a contestare il fatto che ogni anno vengono cambiante le regole su cui si basano i finanziamenti. Ci vogliono regole certe, ed è folle che sia la Regione, con l’assessorato all’Istruzione a stabilire i criteri di assegnazione dei fondi alle sedi decentrate delle università. Adesso si cambia: regole certe, stabili e fondi in tempo e non con anni di ritardo. Ma vorrei aggiungere un ulteriore elemento di riflessione: questo presidio interessa tutto il territorio; è giusto che le realtà locali facciano nel loro piccolo la loro parte, insieme alle imprese, affinchè nulla di ciò che adesso e un domani si costruirà qui vada perduto».

Il presidente non si sottrarre alle critiche sul ritardo cronico nell’assegnazione dei fondi, «ma rispondo solo dal mio insediamento in poi non per chi ha fatto pasticci prima», e promette in tempi immediati almeno lo sblocco del contributo 2013-2014, senza i quali, come ha ricordato la presidente del Consorzio Pupa Tarantini non abbiamo nulla in cassa.

«È la prima volta che un presidente di Regione viene qui in diciotto anni di attività del Consorzio, ed è significativo che l’occasione sia stata offerta da un invito formale degli studenti, cuore e anima di questi corsi di laurea».

Nei saluti non di circostanza del deputato Pes, del presidente della Provincia De Seneen e del sindaco Tendas l’impegno a mantenere vivo e produttivo il Consorzio «piccolo gioiello della città, luogo vivo e fecondo di cultura», ha detto Caterina Pes, anche perchè, ha ricordato Enrico Sanjust coordinatore del corso di laurea di biotecnologie industriali «questo consorzio restitiusce al territorio ragazzi formati e capaci che hanno non solo della provincia ma di tutta l’isola».

A riprova, come ha detto nelle sue conclusioni Pigliaru, che una università nel territorio c’è già e funziona.

«Ma voglio che diventi eccellente e sia ancor più all’avanguardia. Ma per far questo, confrontando gli esempi vincenti di università diffuse nei paesi più sviluppati, ci manca un solo elemento: la stanzialità dei docenti, la loro appartenenza a Oristano e non a Cagliari o a Sassari come adesso».

In serata di ieri la nota polemica del capogruppo dei Riformatori in consiglio regionale Attiglio Dedoni che ha stigmatizzato la decisione del centrosinistra di respingere la sua proposta di ripristinare le somme destinate al Consorzio Uno decurtate con l’assestamento di bilancio. «Ma che lingua parla Pigliaru? In ogni caso la sua passerella oristanese non convince».

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