La Nuova Sardegna

Oristano

Cambiamenti climatici, c’è anche Sorradile

Cambiamenti climatici, c’è anche Sorradile

Il paese ha aderito a Mayors Adapt, iniziativa europea sulle azioni di mitigazione del clima

18 ottobre 2014
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SORRADILE. Idealmente c’era anche Sorradile alla conferenza che il 16 ottobre ha riunito a Bruxelles i rappresentanti istuzionali dei 45 Comuni europei per la firma dell’ accordo di programma sull’adeguamento ai cambiamenti climatici. Il protocollo impegna i partner del Patto dei sindaci a pianificare e a mettere in campo una serie di azioni volte a mitigare l’impatto delle mutazioni del clima sull’ambiente e sul territorio, trasformazioni determinate a loro volta dall’ attività antropica. All’uomo sono spesso riconducibili tanto i cambiamenti graduali, come l’aumento della temperatura o l’estinzione delle biodiversità, quanto quelli rapidi, come le inondazioni, la siccità e altre calamità naturali. Per rallentare questo processo e limitarne i danni sia la Commissione europea che l’Agenzia dell’Ambiente ritengono indispensabile, unitamente alla riduzione delle emissioni gassose contemplata nei trattati internazionali che fissano al 2020 l’obiettivo di diminuire del 20% la produzione dei gas serra, l’adattamento ai mutamenti del clima da parte della società. In quest’ottica s’inquadra la Mayors Adapt, iniziativa su base volontaria che impegna le istituzioni ad adottare su scala locale strategie di contrasto dei mutamenti climatici e a promuovere attività di sensibilizzazione tra le popolazioni residenti. Le linee guida saranno pubblicate a fine mese e a febbraio si aprirà a Bruxelles il primo tavolo operativo tra i firmatari dell’accordo.

A quella conferenza parteciperà anche il sindaco di Sorradile, unico Comune della provincia, insieme al capoluogo, ad aver aderito all’iniziativa. «È un passo importante – commenta Pietro Arca – . E una volta che usciranno le linee guida potremo individuare le azioni più confacenti alle nostre realtà e avanzare le nostre proposte». Ai principali attori del territorio è quindi demandato il compito di definire misure e modalità con cui migliorare la qualità della vita dei cittadini intervenendo nei settori ambientale, della pianificazione territoriale, dell’ approvvigionamento energetico e idrico, della sanità pubblica, della protezione civile e della prevenzione degli eventi calamitosi. Multisettorialità e partecipazione sono le chiavi di volta di questo processo. L’Unione europea caldeggia infatti una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che stimoli il ricorso sempre più diffuso alle buone pratiche, e indica nell’interazione tra le amministrazioni locali, il mondo accademico e gli istituti di ricerca, i professionisti dei settori urbanistico, tecnologico, edile e sanitario il metodo più proficuo per raggiungere l’obiettivo di adeguare politiche e infrastrutture alle variazioni del clima.

Maria Antonietta Cossu

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