La Nuova Sardegna

Oristano

Pronto il ricorso al Tar contro il Pul di San Vero

di Claudio Zoccheddu
Pronto il ricorso al Tar contro il Pul di San Vero

Comitati spontanei e associazioni hanno definito la strategia con il legale Un gruppo di ex amministratori chiede al sindaco di non assegnare le aree

12 ottobre 2014
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SAN VERO MILIS. L’estate è ormai lontana, ma le polemiche e le contestazioni sono ancora un argomento all’ordine del giorno lungo le coste di Capo Mannu. Ieri, infatti, è stata comunicata la data in cui i comitati spontanei e le associazioni che riuniscono gli abitanti e gli operatori commerciali delle borgate depositeranno il ricorso al Tribunale amministrativo della Sardegna con cui chiedono la cancellazione del Piano di utilizzo dei litorali. «Il ricorso verrà presentato il 20 ottobre», scrivono in una nota i portavoce delle associazioni che definiscono lo strumento urbanistico approvato dall’amministrazione comunale come «un grande pasticcio».

All’incontro che è culminato con l’annuncio della data in cui verrà presentato il ricorso, hanno partecipato alcuni dei titolari delle attività commerciali che operano nelle marine e nel loro circondario. I gestori di bar, pizzerie, market, bed&breakfast e agriturismo si sono riuniti attorno all’avvocato che ha curato il ricorso per comprendere le modalità di presentazione del documento e le eventuali ripercussioni sul Pul votato dall’amministrazione comunale.

Nel mirino dei contestatori c’è anche il referendum promesso dal sindaco, Flavia Adelia Murru, che avrebbe dovuto vincolare i lavori di rinaturalizzazione del lungomare tra Putzu Idu e Mandriola: «Il 21 marzo il sindaco aveva promesso che si sarebbe tenuto un referendum. Il quorum fissato dall’amministrazione era altissimo, pari al 50 per cento, ma nonostante le percentuali avvantaggino chi vuole che il progetto vada avanti, la consultazione popolare non c’è mai stata. E i lavori vanno avanti comunque», conclude il fronte degli scontenti.

Sempre ieri l’ex sindaco Antonello Chessa, insieme a altri ex sindaci e ex amministratori, ha scritto una lettera all’attuale primo cittadino chiedendole di considerare «l’opportunità di non assegnare con atti conclusivi le aree comunali messe a bando sul lungomare di Putzu Idu-Mandriola».

Al centro dei dubbi proprio il referendu: «Se il risultato di quel referendum fosse contrario alle modifiche del lungomare – scrivono gli ex amministratori – si creerebe una imbarazzante situazione politica e amministrativa con due decisioni confliggenti e difficilmente conciliabili. Tale situazione sarebbe gravida di molteplici rischi e esporrebbe a pericolose conseguenze sia il Comune che i privati interessati».

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