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Approvato il bilancio, ma è sempre più povero

NORBELLO. Situazione demografica invariata e servizi comunali intatti: sono le uniche note positive che emergono dal bilancio previsionale varato venerdì dal Consiglio comunale. «È un bilancio che va...

12 ottobre 2014
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NORBELLO. Situazione demografica invariata e servizi comunali intatti: sono le uniche note positive che emergono dal bilancio previsionale varato venerdì dal Consiglio comunale. «È un bilancio che va impoverendosi sempre di più – ha lamentato il sindaco Antonio Pinna –. I finanziamenti diminuiscono e viene imposto ai Comuni di tassare per recuperare risorse».

Malgrado le restrizioni del patto di stabilità, che fissa a quota 288.000 euro il saldo per il 2014, e i contributi statali in caduta libera dal 2011, la popolazione (salita a 1185 abitanti con gli ultimi dieci nati e il ritorno di alcuni emigrati) ha potuto usufruire di tutti i servizi storici.

Per la minoranza si poteva fare molto di più: «Se a monte fosse stato fatto un serio lavoro di ricognizione del bilancio il Comune avrebbe potuto eliminare la Tasi» ha rilevato il capogruppo Pietro Paolo Mura contestando alcune scelte come l’accensione di un mutuo di 250.000 euro per ristrutturare il municipio e la riduzione delle posizioni organizzative da quattro a tre, operazione che non avrebbe prodotto alcun risparmio.

Il sindaco ha ribattuto che senza la Tasi non sarebbe stato possibile chiudere il bilancio e conservare i servizi e che all’ applicazione del tributo è corrisposta una riduzione della Tari di 17.000 euro e dell’Imu di 12.000 euro. «Con la riduzione delle posizioni organizzative – ha aggiunto infine –. Abbiamo risparmiato circa 4.000 euro».

L’attenzione dell’assemblea si è poi focalizzata sull’ordine del giorno relativo a servitù militari e poligono di tiro sull’Omodeo: «Le due questioni sono parallele ma non sovrapponibili» ha puntualizzato Pinna, favorevole allo smantellamento delle prime nell'ottica di uno sviluppo sostenibile della Sardegna e più conciliante sul campo di addestramento del Caip. «Se questo rappresenta un problema, si apra una fase concertativa con tutte le istituzioni per trovare una posizione comune» ha proposto.

Contrario alla cancellazione delle servitù Paolo Mura: «Non credo a una riconversione turistica delle basi militari. Senza di loro Teulada e Decimomannu non avrebbero ragione di esistere», ha detto prima che le parti concordassero di rinviare la discussione per stilare un documento congiunto.

Maria Antonietta Cossu

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