La Nuova Sardegna

Oristano

Febbre del Nilo, l’autunno fa crescere il pericolo

Aumentano i rischi: l’Asl invita i cittadini ad adottare precauzioni e a vigilare «Situazione sotto controllo, ma ecco una guida con i consigli utili»

10 ottobre 2014
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ORISTANO. Raccomandazioni e consigli: con l'arrivo dell’autunno si va incontro al periodo a maggiore rischio per il contagio del virus della Febbre del Nilo e quindi il Dipartimento di prevenzione della Asl 5 di Oristano ricorda ai cittadini le principali misure di prevenzione e protezione dal virus.

«È bene precisare - dice Giuseppe Fadda, direttore del Dipartimento –- che la situazione è assolutamente sotto controllo. I nostri veterinari monitorano periodicamente sia i cavalli sentinella, posti nelle zone del Ghilarzese e di Laconi, sia gli insetti, sia i volatili. Da tutte le analisi, compiute a cadenze regolare dal mese di aprile ad oggi, non è emerso nessun caso di positività alla Febbre del Nilo, il che ci lascia presupporre che il virus non sia presente nel nostro territorio».

«Tuttavia - prosegue il responsabile del Dipartimento di Prevenzione - è opportuno non abbassare la guardia e continuare ad adottare tutte le misure di sicurezza per prevenire l'eventuale propagazione del virus, anche perché è bene ricordare che non esiste né un vaccino né una terapia specifica per l'uomo, e la prevenzione resta l'unica arma efficace per tutelare la nostra salute».

Si deve cercare di evitare le punture di zanzara che, dopo aver succhiato il sangue di volatili infetti, possono ritrasmettere il virus all'uomo o ad altri animali. Ecco un vademecum con i consigli utili. Per proteggersi dall'insetto: utilizzare repellenti cutanei ed indossare indumenti a maniche lunghe e pantaloni all'alba e al tramonto, ore in cui le zanzare sono più attive; installare le zanzariere alle finestre e alle porte; svuotare l'acqua stagnante da sottovasi, secchi, copertoni e barili; cambiare spesso l'acqua delle ciotole per animali in modo che non ristagni; mantenere le piscine per bambini vuote, coprendole quando non vengono usate; trattare regolarmente i tombini e i pozzetti di sgrondo delle acque piovane con prodotti larvicidi; coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l'acqua con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese; eliminare da stabili e abitazioni eventuali covatoi dove possono annidarsi volatili.

«Se si trova per strada, in campagna o in qualsiasi altro luogo un volatile morto, di qualunque tipo (colombi, piccioni, corvi, storni, gufi, civette e quantaltro), è necessario segnalarlo tempestivamente ai servizi veterinari Asl, chiamando il numero 0783.317767 o rivolgendosi personalmente al servizio veterinario Asl più vicino. L'animale sarà prelevato dai nostri operatori e fatto analizzare dall'Istituto zooprofilattico - spiega il responsabile del Servizio di sanità animale della Asl 5 Antonio Montisci –. Un volatile morto potrebbe essere la spia di un ritorno della Febbre del Nilo»

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