La Nuova Sardegna

Oristano

Imprese mai nate nell’area Pip, il Comune ne manda via dieci

di Enrico Carta
Imprese mai nate nell’area Pip, il Comune ne manda via dieci

Nurachi, tre hanno fatto ricorso al Tar ma in un solo caso il pronunciamento è stato a loro favore Per anni hanno mantenuto le concessioni senza avviare le attività previste dopo l’assegnazione

09 ottobre 2014
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NURACHI. Il Comune dà il foglio di via alle imprese inadempienti dall’Area per gli insediamenti produttivi (Pip), ma la mossa dell’amministrazione scatena la reazione di alcuni titolari delle concessioni e il contenzioso finisce di fronte ai giudici del tribunale amministrativo. Tre cause sono già state esaminate dal Tar che, in due casi, ha dato ragione al Comune e in uno all’impresa che aveva fatto ricorso.

Le aree a canoni favorevoli per le imprese erano state assegnate ormai diversi anni fa. Su undici terreni però gli imprenditori non avevano posato un solo mattone, segnale chiaro che l’attività aveva parecchie difficoltà nella fase di decollo. Anzi non aveva nemmeno l’aereo. Fatto sta che dal Comune alcuni mesi fa è arrivata la revoca della concessione dei terreni. In undici hanno quindi dovuto saltare la porta, ma tre di questi si sono immediatamente rivolti al Tar. Le ditte Serra Trasporti e Panificio Ovodda hanno però visto rigettare i loro ricorsi. In entrambi i casi, secondo i giudici, «La revoca dell’assegnazione dei lotti è stata adottata in presenza della mancata attuazione dell’intervento previsto nell’atto di concessione dei lotti». Secondo gli avvocati Stefano Ballero che assisteva la Serra Trasporti e gli avvocati Gianfranco Vacca e Giovanni Cristian Melis, legali del Panificio Ovodda, la mossa del Comune, rappresentata dagli avvocati Mauro Barberio e Stefano Porcu, andava contro il regolamento dell’area Pip, per cui le aziende avrebbero dovuto conservare la concessione sul terreno.

Non è però andata così e l’unico ricorso accolto, con il quale si sospende il provvedimento di decadenza, è stato quello presentato dall’avvocato Gabriella Martani per conto della ditta Ocram Costruzioni.

È però l’unico caso in cui il terreno rimarrà a chi l’ha avuto in concessione. L’intenzione degli imprenditori è ora quella di aprire un altro fronte di lotta con il Comune. C’è infatti chi ritiene che la revoca per il mancato avvio dell’attività possa aprire la strada alla richiesta di restituzione della somma. Il sindaco Filippo Scalas è però sereno: «Il regolamento parla chiaro, avevamo tutti i requisiti per revocare le concessioni, perché chi fa un contratto lo deve rispettare e questo era vincolato all’avvio dell’attività imprenditoriale. Non andiamo incontro al rischio di dover restituire le somme incassate». Per anni l’amministrazione aveva infatti inviato richieste di chiarimenti e richiami. Ora la giunta è quindi chiamata a decidere il futuro dei dieci lotti dell’area Pip. «La crisi non ci aiuta, ma mantenere bloccati i terreni non ci sembrava equo – spiega ancora il primo cittadino –. Tante altre attività commerciali del Pip stanno funzionando e ora che abbiamo quelle aree di nuovo libere ci aspettiamo che altri scelgano Nurachi».

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