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Oristano

Truffa informatica: 100 euro per ripulire il pc

di Ivana Fulghesu
Truffa informatica: 100 euro per ripulire il pc

A Laconi e nel Sarcidano si registrano un centinaio di casi di persone coinvolte Nel video appare un avviso: il computer ha contenuti illegali. Ma è tutto falso

07 ottobre 2014
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LACONI. La prudenza non è mai troppa, soprattutto quando si naviga in rete. Le insidie provenienti dal web, infatti, sono sempre in agguato. Da circa un anno, per molti utenti della cittadina del Sarcidano e non solo, c’è stata la brutta sorpresa di aver trovato il pc infettato da un virus particolare, noto comunemente come “Virus della Guardia di Finanza”. Con tanto di logo delle Fiamme Gialle e lo slogan “Insieme per la legalità”, copiato dal sito istituzionale, e con l’immagine del presidente della Repubblica Napolitano, il virus blocca il computer in tutte le sue funzioni.

Sul video appare immediatamente una finestra in cui si legge che il computer adoperato presenta contenuti illegali, come immagini pedopornografiche e messaggi terroristici, e in bella evidenza una richiesta di pagamento di 100 euro per evitare condanne e procedimenti penali.

Il virus a volte attiva anche la webcam e mostra l’immagine dell’utente che, in preda al panico anche se certo di non aver nel suo pc contenuti pericolosi, terroristici o pedopornografici, decide, in alcuni casi, di pagare favorendo così il perpetrarsi della truffa.

Il pagamento richiesto è da eseguirsi in via elettronica con modalità ovviamente non tracciabili e quindi risulta particolarmente difficile l’individuazione dei responsabili di questa truffa informatica. «Il virus è ancora in circolazione e ultimamente è stato anche modificato. Nel nostro territorio ci sono stati circa 100 casi, e un 5 per cento delle persone ha preferito pagare. Chi è inesperto è comprensibile si possa spaventare davanti alla minaccia, perché si parla di reati gravi, ma bisogna comunque non pagare», dice il tecnico informatico Luca Arangino che mette in guardia gli utenti: «Il virus negli ultimi mesi è stato modificato e quindi rappresenta ancora una minaccia, bisogna gli utenti siano consapevoli della possibilità di essere ancora infettati».

Qualcuno ha però preferito rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto. Le situazioni che espongono al virus sono tante, come ad esempio la ricerca di film in streaming, scaricare musica e software gratuiti. Ma, la cosa fondamentale, è stare in guardia rispetto ad accuse infondate e a richieste di pagamento, e rivolgersi subito alle forze dell’ordine.

Intanto per chi vuole adoperare il pc e i suoi strumenti in modo corretto, l’oratorio parrocchiale ha organizzato i corsi di alfabetizzazione informatica aperti a tutte le età.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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