La Nuova Sardegna

Oristano

sedilo

Un sospetto caso di lingua blu, in corso accertamenti

di Maria Antonietta Cossu

SEDILO. Dopo un anno di relativa calma scattano, per la prima volta, le misure sanitarie per un presunto caso di lingua blu. Nei giorni scorsi l’unità vete- rinaria dell’Asl 5 è intervenuta in un...

25 settembre 2014
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SEDILO. Dopo un anno di relativa calma scattano, per la prima volta, le misure sanitarie per un presunto caso di lingua blu. Nei giorni scorsi l’unità vete- rinaria dell’Asl 5 è intervenuta in un allevamento nella zona di Su Pranu per fare accertamenti su un sospetto focolaio di febbre catarrale ovina. Gli esami preliminari eseguiti su un ariete vaccinato tre giorni fa hanno dato esito positivo sulla circolazione virale, ma il risultato potrebbe essere compatibile con i tempi di immunizzazione.

In questo caso le possibilità che possa effettivamente trattarsi di lingua blu sono del 50%. Per confermare o scartare la prima diagnosi sono state disposte ulteriori analisi. I campioni di sangue sono stati inviati all’Istituto di Teramo e nel frattempo è scattata la profilassi per isolare il resto del gregge, su cui pare non siano stati riscontrati i segni dell’infezione. Intanto sono al vaglio dei sanitari le cause del decesso dell’ariete, morto due giorni dopo l’inoculazione dell’ antivirus. L’evento potrebbe rientrare nella casistica degli incidenti vaccinali, anche se l’assenza di shock anafilattico tenderebbe a farlo escludere. Secondo i veterinari impegnati con le vaccinazioni le reazioni all’antidoto sono comunque rare: se ne sarebbero verificate quattro o cinque su decine di migliaia di pecore.

Al di là del presunto focolaio di lingua blu la situazione sembra essere sotto controllo: «Dal punto di vista epidemiologico è tranquilla in tutta la provincia: i controlli sui capi sentinella sono sempre negativi e dalle trappole non risulta la presenza del moscerino vettore», afferma il responsabile del Servizio Salute animale dell’Asl 5, Antonio Montisci, che sta coordinando la campagna di immunizzazione. L’equipe veterinaria al servizio dell’Asl ha già effettuato 300mila vaccinazioni su un patrimonio ovino di 530mila capi. Secondo i tempi dettati dalla Regione la copertura dovrebbe essere totale entro la prima decade di novembre. Non sempre, però, è facile vincere le resistenze dei pastori, più scettici dopo le indagini della procura di Roma sui danni provocati dalle vaccinazioni praticate nei primi anni Duemila. Forse anche per questo Montisci ha voluto rivolgere un appello «Perché diano la disponibilità a vaccinare le loro greggi. Il sierotipo uno è spento e sicuro».

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