La Nuova Sardegna

Oristano

Trenino verde, in piazza contro l’ultima fermata

di Ivana Fulghesu
Trenino verde, in piazza contro l’ultima fermata

Sabato a Laconi manifestazione del Comitato che si oppone allo stop delle corse La Regione garantisce i fondi fino al 30 settembre. Pisu: «Risorsa imperdibile»

25 settembre 2014
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LACONI. Si conclude la stagione estiva e si apre quella dell'incertezza per il trenino verde e per il turismo delle zone interne. In prossimità del 30 settembre, data ultima per le corse estive, le sorti della storica locomotiva destano preoccupazione perché al momento non ci sono rassicurazioni riguardo alla realizzazione di un progetto di valorizzazione. A tenere alta la guardia, subito dopo le proteste di giugno scorso, ci pensa il Comitato per la tutela del Trenino Verde che gioca d'anticipo e, ancor prima del 30 settembre, ha convocato una manifestazione pubblica che si svolgerà sabato pomeriggio a Laconi nella piazza del municipio. L'intento è quello di radunare amministratori, associazioni, sindacati, operatori turistici e cittadini che hanno a cuore le sorti del trenino verde, per dare il via ad una massiccia mobilitazione con lo scopo di sensibilizzare la Regione ad intervenire per la valorizzazione di questa preziosa risorsa. Nonostante il trenino verde sia stato riconosciuto uno dei più grandi attrattori turistici dell'isola e, come tale, resti tra le priorità della giunta Pigliaru, il campanello d'allarme è scattato lo scorso giugno quando sulla homepage del sito istituzionale della Regione apparve la comunicazione dello stop alle corse a partire dal 24 giugno. Dopo un'accesa protesta da parte dei sindaci dei Comuni attraversati dalle tratte del trenino verde, la Regione ha fatto retromarcia ed ha subito reperito una copertura di 5 milioni di euro per consentire all' Arst di garantire il servizio fino al 30 settembre. Dal prossimo mese il futuro è, però, incerto e si preannunciano nuove battaglie per la salvaguardia della storica locomotiva: «La vicenda che riguarda il trenino verde è lunga e tormentata – dice il sindaco Paolo Pisu del Comitato – soprattutto perché chi è preposto ad attuare le decisioni politiche del consiglio e della giunta regionale non le esegue in presenza di risorse certe e destinate a questa finalità. Si lascia che la questione degeneri sempre di più con lo scopo di dimostrarne l'inutilità, lo spreco di risorse, la decadenza delle strutture e dei treni». Il problema si può risolvere solo con un serio intervento mirato, perché «realizzando un progetto di valorizzazione del trenino verde della Sardegna si potrà parlare di grandi numeri, riduzione dei costi fissi, nuovi treni per soddisfare una domanda che già oggi è il doppio dell'offerta e senza che si faccia neppure promozione di rilievo» conclude Pisu.

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