La Nuova Sardegna

Oristano

Quasi mille poveri assistiti dalla Caritas

di Michela Cuccu
Quasi mille poveri assistiti dalla Caritas

Le scorte sono finite. Sabato concerto di beneficenza: per assistervi bisognerà donare una busta di generi alimentari

19 settembre 2014
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ORISTANO. I magazzini della Caritas sono vuoti. Per i 50 volontari che operano nella struttura diocesana sta diventando sempre più difficile far fronte alle richieste di aiuto, in continuo aumento, di persone che non hanno neanche da mangiare. Nasce da questa emergenza l’iniziativa di quattro cori oristanesi: “Maurizio Carta”, “Città di Oristano”, “Polifonica Arborense” e il coro gospel “Loving Star”di tenere, sabato sera, alle 20, in cattedrale, un concerto di beneficenza. L’ingresso si pagherà con un a busta di spesa: pasta, pelati, prodotti per l’igiene, ciò che si può, ma comunque beni di prima necessità, così da ricostituire le scorte della sede di via Cagliari 179, ormai agli sgoccioli.

Per far capire la gravità della situazione la direttrice della Caritas diocesana, Giovanna Lai, ha fornito una serie di dati che fanno venire i brividi. Dal 1° gennaio al 1° settembre di quest’anno, il numero degli assistiti è salito a 821, singoli e famiglie che non hanno più nulla. Nello stesso periodo le nuove richieste sono state 285. Sono soprattutto le donne, 510 contro 311 uomini, a presentarsi agli sportelli della struttura «forse perché più capaci di superare il comprensibile imbarazzo a rivolgersi alle nostre strutture», ha spiegato Lai.

Gli interventi maggiori riguardano cittadini italiani, residenti in Città o in provincia: 587, mentre le richieste da parte di stranieri si fermano a 234. «Elemento che smentisce le accuse che ci vengono spesso rivolte di aiutare soprattutto gli stranieri a scapito della gente del posto» ha tenuto a sottolineare la direttrice. Precisazione che da il polso del clima non facile di una città travolta dalla crisi, dove, le difficoltà economiche spesso sono fonte di incomprensioni.

Eppure Oristano è una città solidale. La dimostrazione arriva non solo dall’iniziativa dei quattro cori che si sono messi assieme per il concerto di beneficienza, ma anche dal numero dei volontari che operano nella Caritas diocesana: 50, quasi decuplicati nel corso degli ultimi sette anni, periodo che, guardacaso, coincide con l’inizio della grande crisi economica.

Nel corso di questi nove mesi, gli sportelli della Caritas di via Cagliari hanno erogato 5.495 interventi «che sarebbero stati molti di più se non fossimo stati costretti, per mancanza di scorte, a diradarli, riducendo da una volta a settimana a soltanto due al mese la consegna delle provviste», ha aggiunto la direttrice. Che ha anche aggiunto «per fortuna esistono anche alcune Caritas parrocchiali che hanno contribuito a tamponare l’emergenza».

Già, l’emergenza, acuita a partire da maggio, da quando cioè sono stati bloccati i rifornimenti della Comunità europea. «Ci hanno promesso che riprenderanno dal 2015 e che entro dicembre riceveremo delle scorte di farina e pasta – ha aggiunto Giovanna Lai – ma nel frattempo i poveri dovranno mangiare». Così ora la Caritas acquista i prodotti da donare ai bisognosi: zucchero, caffè, tonno, legumi, biscotti, riso, pasta, olio, passata di pomodoro, prodotti per l’igiene. Ora anche quaderni e penne per gli studenti più poveri. «Mettere queste cose nelle buste da consegnare all’ingresso del concerto – ha concluso l’arcivescovo Ignazio Sanna, sarebbe un bel gesto».

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