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Progetto Golf, il sindaco apre al dialogo con Condotte

Progetto Golf, il sindaco apre al dialogo con Condotte

BOSA. «Le potenzialità della nostra città e di un intero territorio non possono essere piegate alle esclusive e contingenti richieste del mercato internazionale. Dobbiamo trovare, nel dialogo, un’inte...

19 settembre 2014
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BOSA. «Le potenzialità della nostra città e di un intero territorio non possono essere piegate alle esclusive e contingenti richieste del mercato internazionale. Dobbiamo trovare, nel dialogo, un’intesa costruttiva a lungo raggio. Da mettere in pratica gradatamente e che non stravolga le peculiarità storiche, culturali, urbanistiche, sociali e ambientali di un intero territorio». Più che un’opinione è un manifesto quello che il sindaco di Bosa Luigi Mastino enuncia sul fronte dello sviluppo turistico nelle terre in riva al Temo. In particolare all’indomani dell’incontro, ma oltre visti i contenuti, tenuto nei giorni scorsi con i vertici di Condotte. Per l’amministratore delegato del colosso delle costruzioni Giuseppe Vadalà si è trattato solo di «un momento di conoscenza con i nuovi amministratori. Praticamente uno scambio di cortesia». Mentre sul fronte amministrativo locale, per arrivare al punto nodale della questione, il progetto “Golf” legato alle cubature da ripartire tra Campu ‘e Mare, Sa Sea e Tentizzos-Sa Miniera, ripresentato da Condotte negli uffici di via Garibaldi non piace. «Non è in linea con quello che noi pensiamo il vero, futuro, sviluppo di Bosa e del territorio», dicono da Bosa Cominciamo il domani. L’amministrazione si aspetta che «Condotte metta al lavoro gli intelletti che ha certamente a disposizione per portare sul tavolo del confronto idee legate alla palese vocazione della nostra città. Siamo disponibili al dialogo. Ma per progetti condivisi, innovativi e realmente a lungo respiro in termini occupazionali». Alla base del ragionamento un interrogativo non banale: «Perché i turisti vengono a Bosa? Perché ha particolari caratteristiche e peculiarità: pensiamo ad esempio alla spiaggia di Bosa Marina o al Borgo Medioevale o al fiume Temo. Noi vogliamo uno sviluppo che offra nuove possibilità lavorative legate all’ambiente, alle coste, alla storia, alle risorse archeologiche, alle tradizioni. Abbiamo di tutto e di più, non dobbiamo inventarci niente», rimarca Luigi Mastino. Discorso che l’amministratore delegato Giuseppe Vadalà ed i dirigenti di Condotte avrebbero ascoltato con molto interesse. Insomma sulle cubature da Bosa Marina alla costa del Grifone potrebbero forse aprirsi nuovi spiragli di dialogo. «L’importante – conclude il sindaco di Bosa – è che eventuali investimenti si sviluppino in maniera modulare: niente che cali come un macigno sul territorio e sul tessuto sociale. Ma interventi graduali e pensati con la dovuta attenzione, senza imposizioni. Perché se dobbiamo consumare territorio è bene che lo facciamo con idee chiare e lungimiranti, e non sulla base della moda turistica del momento».

Alessandro Farina

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