La Nuova Sardegna

Oristano

Sondaggi e trivelle, la Regione si allinea al volere dei Comuni

Sondaggi e trivelle, la Regione si allinea al volere dei Comuni

La delibera di giunta che sottopone le autorizzazioni al Via trova favorevoli i sindaci di Gonnostramatza e Mogoro

18 settembre 2014
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ORISTANO. «I nostri sono territori incompatibili con le trivelle e va fatto un plauso alla Regione per aver chiamato in causa i Comuni. Significa un cambio di mentalità, un ruolo primario e fondamentale nel processo decisionale che restituisce il territorio direttamente ai cittadini». Il sindaco Alessio Mandis è preciso e il suo pensiero non lascia spazio a equivoci. Anche il suo comune, Gonnostramatza, è destinatario della delibera della giunta regionale di due giorni fa, che rimette all’esito della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) la possibilità di procedere alle prospezioni termiche ed esplorative tramite perforazione.

Nell’oristanese, si tratta di uno dei due territori chiamati in causa, assieme a quello di Mogoro, dalla ditta Tosco Geo, che qui e a Collinas, San Gavino Monreale, Sardara e Pabillonis ha chiesto alla Regione di avviare una campagna esplorativa alla ricerca di idrocarburi.

L’atto della giunta arriva dunque in risposta, con la decisione che siano ammesse esclusivamente le indagini preliminari e di superficie, che non prevedono la realizzazione di qualsiasi trivellazione, pozzo o sondaggio.

Ogni altro tipo di prospezione, sia attraverso pozzetti termometrici sia attraverso perforazione di pozzi esplorativi, come peraltro richiesto dal progetto San Gavino Monreale in questione, sono e saranno al contrario sottoposti a procedura di verifica di assoggettabilità a Via. «Si tratta pur sempre di una valutazione, non di un’autorizzazione all’esecuzione delle indagini, peraltro vincolata proprio all’intesa con i Comuni ed è qui la chiave della delibera — ha specificato ancora Alessio Mandis — delle trivelle ne pensiamo tutto il male possibile. La Sardegna ha bisogno di altro rispetto al geotermico, per rilanciare il proprio territorio. Tra l’altro, stiamo parlando di una società che vorrebbe effettuare lavori per milioni di euro e si è presentata con un capitale sociale da 10mila euro, nonché senza dare alcune garanzie occupazionali. Dettaglio, quest'ultimo, che interesserebbe chi eventualmente ne volesse fare propaganda, non certo noi».

Anche Sandro Broccia, primo cittadino mogorese, ha salutato «con grande favore questa presa di posizione della Regione, a favore di un coinvolgimento diretto dei Comuni nel processo decisionale — ha commentato — una cosa che davvero non mi aspettavo». Il parere sul progetto della società, «venuta due anni fa da noi e poi non si è più fatta vedere» ha aggiunto Sandro Broccia, è peraltro già definito dalla vocazione stessa del territorio. «Stiamo parlando di quella porzione dell’area di Mogoro che costeggia da un lato il bivio della statale 131. Anticamente erano chiamati i giardini di Mogoro e lì sono installati frutteti, oliveti, orti. C’è un canale di irrigazione e molte aziende agricole o di allevamento sono distribuite proprio in quest’agro. I cittadini negli ultimi anni se ne stanno riappropriando per la classica scampagnata, sempre di più e in maniera spontanea. Dunque, presumo non possa essere facile chiedere ai mogoresi di rinunciarci».

Caterina Cossu

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