La Nuova Sardegna

Oristano

In arrivo le offerte per rifare la strada Bosa Marina-Turas

di Alessandro Farina

L’amministrazione ha bandito la gara d’appalto le buste dovranno essere presentate entro il 22

17 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





BOSA. I plichi con le offerte dovranno pervenire in Comune entro le 13 del 22 settembre, mentre la prima seduta pubblica per l’apertura delle buste è fissata due giorni dopo, alle 9 del 24. Entra nelle fasi finali il lungo iter per la messa in sicurezza della strada Bosa Marina–Turas, possibile grazie a uno stanziamento di oltre due milioni di euro sancito dalla giunta regionale nel dicembre 2011, con fondi dedicati alle «Attività di tutela, prevenzione e difesa delle fasce costiere e litoranee dal rischio di fenomeni di erosione, dissesto, ingressione marina».

È un lavoro oneroso e certamente non alla portata delle casse comunali, a leggere tra le cifre dei documenti. Per quanto riguarda l’importo complessivo dell’appalto, infatti, si raggiunge il milione e 778mila euro, di cui poco più di un milione e 621mila euro a base d’asta per i lavori. Sono suddivisi in 921mila euro per le opere marittime, 400mila per quelle fluviali, 300mila per gli edifici civili, 108mila sono destinati alle spese di progettazione e coordinamento e oltre 48mila andranno utilizzati per gli oneri di sicurezza.

L’appalto bandito dal Comune, sulla base del progetto preliminare approvato dalla giunta Casula a fine 2013 e adeguato da quella a guida Mastino nel luglio 2014, riguarda la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di consolidamento dei versanti e messa in sicurezza dei tratti stradale e ferroviario, nella strategica arteria di circa due chilometri che permette collegamenti rapidi per la Planargia.

La corsia d’asfalto che si trova a ridosso della massicciata ferroviaria che lambisce Monte Furru, e sfiora il mare sul lato ovest, è stata infatti più volte chiusa, per giorni e in vari anni, per motivi di sicurezza. Durante le mareggiate infatti le onde superavano la fioritura di massi ed il contrafforte sul lato del mare, allagando la strada e trascinando sulla carreggiata detriti, pietre e ghiaia, con i parapetto più volte abbattuti dalla forza dei cavalloni.

Questo costringeva i veicoli, pubblici e privati, ad un ben più lungo e tortuoso percorso verso l’entroterra seguendo la statale 129 bis nei collegamenti con Bosa. Ma fu soprattutto dopo la devastante nottata fra il 31 dicembre 2009 ed il 1° gennaio 2010, con la tempesta che aveva anche causato l’esondazione del canale di S’Istagnone e l’allagamento dei piani bassi delle abitazioni alla periferia est di Bosa Marina, che prese avvio la richiesta alla Regione di un intervento radicale. Per la messa in sicurezza dell’arteria e la soluzione delle problematiche del canale che si riversa nella zona di Pedras Nieddas, con la piccola foce esposta a venti e onde di libeccio e ponente.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative