La Nuova Sardegna

Oristano

NORBELLO

Ordine del giorno contro le servitù militari sull’Omodeo

Ordine del giorno contro le servitù militari sull’Omodeo

NORBELLO. Dalla parte dello sviluppo, contro le servitù militari. Il gruppo di maggioranza si schiera apertamente con i sostenitori della battaglia per la dismissione delle basi militari in Sardegna....

14 settembre 2014
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NORBELLO. Dalla parte dello sviluppo, contro le servitù militari. Il gruppo di maggioranza si schiera apertamente con i sostenitori della battaglia per la dismissione delle basi militari in Sardegna. Nelle ore precedenti alla manifestazione di Capo Frasca la coalizione che amministra il paese aderiva alla protesta sottoscrivendo un ordine del giorno contro l’alta concentrazione di basi militari sul suolo sardo. Alla grande mobilitazione di ieri hanno partecipato diversi rappresentanti istituzionali del Guilcier e del Barigadu interessati da vicino dal problema per la presenza in prossimità dell’Omodeo del poligono del Caip di Abbasanta. Questione ripresa nel documento firmato dal sindaco Antonio Pinna e dagli esponenti del suo schieramento, che caldeggiano l’interruzione delle esercitazioni sulle sponde del lago, attività che secondo i firmatari devono svolgersi in siti dove non si rischia di compromettere l’integrità dell’ ambiente e del paesaggio e dove le operazioni militari non confliggano con le attività economiche esistenti e con le politiche di sviluppo territoriali. Un compromesso al quale gli amministratori confidano di arrivare con il dialogo. «Il Comune si è sempre battuto per la difesa della presenza delle forze di polizia nel territorio e ha sempre vantato la collaborazione che si è creata negli anni fra le istituzioni e le strutture dello Stato», ricordano i firmatari chiedendo che «Si avvii una discussione affinché s’individuino altri siti per il poligono e che allo stesso tempo si proceda alla bonifica». Più radicale il pensiero sulla presenza delle basi. Il gruppo Paris po cambiare invoca un’alternativa che tenga conto delle peculiarità della regione e chiede alla politica «Un modello di sviluppo che abbia riferimenti con la realtà socio-economica della Sardegna, che parta dalla “vocazione” dei territori mettendo la parola fine alla presenza di situazioni che stanno letteralmente avvelenando la nostra isola e non lasciano ricchezza». Una posizione in linea con gli indirizzi approvati dalla Commissione Difesa della Camera relativi alla chiusura, alla bonifica e alla dismissione dei poligoni di Capo Frasca e Teulada e alla la riconversione del Salto di Quirra. Dal documento, che sarà presentato al Consiglio comunale, si evince inoltre il sostegno al governatore Pigliaru per la decisione di aprire una vertenza con lo Stato. Intanto i sindaci che contestano la presenza in loco del poligono si preparano alla spedizione a Cagliari, dove per domani alle 12 è convocato l’Ufficio di presidenza. «Ribadiremo le nostre istanze» ha detto prima della partenza per Capo Frasca il sindaco di Sorradile, Pietro Arca.

Maria Antonietta Cossu

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