La Nuova Sardegna

Oristano

Solarussa e Simaxis: duello sull’asilo tra primi cittadini

di Claudio Zoccheddu
Solarussa e Simaxis: duello sull’asilo tra primi cittadini

Il sindaco Marceddu accusa esplicitamente il collega Cossu «Vuole che finanziamo una struttura gestita da un parente»

03 settembre 2014
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SIMAXIS. Un botta e risposta più unico che raro. Perlomeno in termini così diretti.

Lo scambio di vedute tra il sindaco di Solarussa, Enrico Marceddu, e il suo collega di Simaxis, Franco Cossu, non ha nulla a che vedere con l’arte del compromesso.

I due, infatti, non se le sono mandate a dire. Il teatro del diverbio, riportato nero su bianco in un verbale destinato ad aggiornare la storia dei rapporti tra le due amministrazioni, è stata un’assemblea dell’Unione dei comuni della bassa valle del Tirso e del Grighine.

In ballo c’era l’esame di una richiesta del Comune di Simaxis sulla gestione dei servizi scolastici.

Una spesa difficile da sostenere per l’amministrazione simaghese. Per questo motivo il presidente di turno, il sindaco di Siamanna Franco Melas, ricordava all’assemblea una proposta del collega di Simaxis che prevedeva «la possibilità di richiedere un finanziamento alla Regione per il servizio di asilo nido e proponeva la possibilità che l’Unione potesse gestirlo».

Un’ipotesi ventilata anche dalla cooperativa che attualmente gestisce un asilo nido di Simaxis e che aveva chiesto, all’Unione, la stipula di una convenzione.

La risposta di Enrico Marceddu non è stata quella che si aspettavano gli amministratori di Simaxis. Dal verbale della seduta, infatti, si legge che Marceddu «è nettamente contrario alla proposta di sostenere un’iniziativa privata. L’Unione si deve rapportare con una struttura pubblica e ritiene che non sia opportuno sostenere l’iniziativa anche perché la struttura è gestita da un parente del sindaco di Simaxis che, a suo parere, non avrebbe dovuto portare l’argomento all’attenzione dell’assemblea».

Un affondo in piena regola che ha portato Franco Cossu a una replica piccata: «Il sindaco – si legge nel verbale della seduta – si sente particolarmente offeso perché la segnalazione non voleva avvantaggiare i suoi parenti ma puntava all’istituzione di un servizio associato a vantaggio delle famiglie».

La replica non ha fiaccato la resistenza di Marceddu, che ha ribadito il suo punto di vista. L’epilogo della querelle deve e ancora essere scritto.

L’ultima riunione dell’Unione è stata disertata da Franco Cossu perché «rammaricato per le affermazioni fatte nei suoi confronti».

Prima che la seduta venisse sciolta per la mancanza del numero legale, Enrico Marceddu ha ribadito di non aver offeso in alcun modo il collega. Il dialogo scoppiettante, e la lista delle accuse, è destinato a essere aggiornato, anche perchè tocare i parenti, in questi casi è più pericoloso che sfiorare i fili della alta tensione.

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