La Nuova Sardegna

Oristano

Il Gremio oltre la Sartiglia: le corporazioni e la città

di Francesco G.Pinna
Il Gremio oltre la Sartiglia: le corporazioni e la città

Il vessillo dei Contadini viene esposto solo in due particolari occasioni Il presidente Tore Carta: «Per farne parte servono credenziali di tutto rispetto»

31 agosto 2014
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ORISTANO. Una Messa semplice semplice e il tradizionale invito a base di dolci di mandorla e vernaccia.

Per la ricorrenza del martirio del suo patrono san Giovanni Battista, il Gremio dei Contadini dimentica i fasti e i frastuoni della Sartiglia e sceglie la sobrietà e il basso profilo.

Niente bandiera e nessuna coreografia particolare la sera del 29 agosto nel suggestivo scenario della chiesetta e del parco di San Giovanni dei Fiori a metà strada tra il cimitero di San Pietro e la Zona industriale.

Unica concessione al folklore, la musica delle launeddas di Andrea Pisu, arrivato apposta da Villaputzu per accompagnare i momenti salienti della cerimonia religiosa officiata da padre Franco davanti all'antico altare appena restaurato.

La prima fila è per il presidente Tore Carta, il vicepresidente Michele Pinna e le rispettive mogli. Per gli altri otto componenti del Gremio c'è sulla destra dell'altare una panca proprio sotto il retablo di san Giovanni decollato.

Poi, in ordine sparso, qualche decina di amici e familiari. Non c'è la folla di oristanesi che accompagna la festa della Candelora il 2 febbraio e l'investitura del nuovo presidente a fine giugno.

Colpa anche della bella giornata estiva che però costringe le donne del Gremio a tirare fuori i ventagli per attenuare la calura delle navate. "La bandiera del Gremio esce solo per la processione di Sant'Efisio e quella del Corpus Domini" spiega il presidente Carta alla fine della Messa prima di raggiungere, passando per la Sagrestia quelle che potrebbero essere definite le pertinenze civili della Chiesa.

È il momento de "su cumbidu". Amaretti e vernaccia, biscotti è caffè, come vuole la tradizione, ma anche vino nero di quello davvero buono per chi lo gradisce e birra fresca alla spina per i più giovani. Perchè il futuro del Gremio è nelle loro mani. Già, ma come si entra nel Gremio?

«È una bella domanda», sorride il presidente senza fornire una risposta precisa.

Forse, chi fosse interessato, potrebbe anche presentare la domanda, ma servono credenziali di tutto rispetto. Come quelle vantate dagli ultimi due arrivati. Michele Pinna, figlio di Ignazio, figura storica del Gremio, e Mauro Solinas, fratello e nipote di Cumponidoris, ma anche grande amico e sostenitore del Gremio e della Sartiglia, sia nella veste di oristanese de Su Brugu sia in quella più istituzionale di amministratore pubblico.

Insomma far parte del Gremio non è da tutti. Ma forse è proprio la sobrietà e la riservatezza che lo rende apprezzato e per certi versi ambito da chi si vuole avvicinare a un mondo ricco di fascino e di antiche tradizioni.

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