La Nuova Sardegna

Oristano

Gli angeli delle vacanze a Porto Alabe

Gli angeli delle vacanze a Porto Alabe

Tresnuraghes, si è conclusa la stagione di salvamento a mare voluta dal Comune. Il bilancio è positivo

28 agosto 2014
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TRESNURAGHES. Salvamento a mare a Porto Alabe, è tempo di bilanci. Il servizio, garantito con fondi comunali da una squadra di operatori coordinati da Giovanni Pittalis, quarant’anni di esperienza nel settore e per diversi anni in passato coordinatore provinciale del salvamento lungo la costa di Oristano, ha dato i suoi positivi frutti. Con interventi decisivi nel salvare vite umane. Come con una continua prevenzione, non sempre però tenuta in considerazione nel pericoloso tratto di litorale che si affaccia sul mare aperto.

Settantaquattro anni e fisico da cinquantenne, Giovanni Pittalis ricorda i principali episodi sulla spiaggia di Porto Alabe, nel servizio garantito dal primo e chiuso il ventiquattro agosto, con sul campo gli assistenti Gianluca Biddau e Maria Bitti. Ad esempio il salvataggio di una bambina tedesca di otto anni nella mattina dell’otto agosto. I due bagnanti in difficoltà nel pomeriggio del dieci agosto. I due episodi consecutivi il dodici agosto. Tre bambine in difficoltà nel tardo pomeriggio del 13 agosto. Ultimo in ordine di tempo l’intervento del pomeriggio del 24 agosto: quando sono salvati una donna di 38 anni e il figlio di undici anni.

«È stato un mese difficile, perché più volte si sono presentate condizioni meteo marine complesse. In particolare quando soffiano i venti da Maestrale o Ponente la risacca può mettere in difficoltà anche nuotatori esperti» sottolinea Giovanni Pittalis.

Da qui la necessità da parte del Comune, anche alla luce delle tragedie del passato, di garantire il servizio quantomeno nel tratto di arenile più frequentato. Grazie ai fondi, oltre cinquemila euro, reperiti nel bilancio dell’ente locale, considerato che quelli della Provincia sono ancora fermi a Oristano, come rimarcava giorni fa il sindaco Salvatorangelo Zedda. Giovanni Pittalis sottolinea quindi il prezioso lavoro degli assistenti bagnanti Gianluca Biddau e Maria Bitti. La postazione di Porto Alabe era dotata di torretta di avvistamento e di tutto il materiale necessario agli interventi d’urgenza. «È stato visionato dalla Guardia Costiera, che ha trovato tutto in regola», tiene a precisare.

Pittalis sottolinea anche l’impegno di diversi bagnanti e surfisti che più volte sono intervenuti nei salvataggi. Come il fatto che «Certe volte, anche con doppia bandiera rossa, cioè divieto di balneazione, c’è chi sfida il mare anche se più volte avvertito del pericolo. Mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri». Parole di saggezza, che riportano tutti a quel buonsenso e prudenza che non dovrebbero andare in ferie anche nei periodi di vacanza.(al.fa.)

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