La Nuova Sardegna

Oristano

Sui derivati il Comune si prepara a dare battaglia

di Elia Sanna

A ottobre via al processo per i titoli che vedono esposto l’ente per 29 milioni La controparte è la Bnl, mentre prosegue l’inchiesta della Corte dei conti

27 agosto 2014
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ORISTANO. Dopo la recente visita della polizia tributaria, inviati dai giudici della Corte dei conti, nel palazzo degli Scolopi si preparano le carte con l'obiettivo di pianficare le memorie difensive per la prima udienza nel processo sui titoli derivati, in programma a Roma nel prossimo mese di ottobre.

La causa intrapresa della giunta Tendas, contro la Banca nazionale del lavoro, è seguita dall'avvocato Tito Manzi. Il legale toscano nei giorni scorsi è stato ad Oristano dove ha incontrato dirigenti e funzionari del Comune. Nel corso dell'incontro è stato visionato un voluminoso dossier dove sono state ricostruite tutte le fasi della delicata vicenda dei titoli che vedono esposto il comune di Oristano per quasi 29 milioni di euro. Solo con l'avvio del processo, e quindi nella prima udienza, si potrà capire quali saranno le possibilità materiali del Comune di rescindere quel contratto, definito anche di recente come “capestro” dall'assessore al Bilancio Giuseppina Uda. L'amministrazione comunale aveva ribadito, attraverso i propri legali che sulla carta c'erano tutti gli estremi per chiudere la vertenza a suo favore. Non solo per i contratti stipulati nel 2005 e 2006, da ritenere nulli per le condizioni bancarie occulte applicate unilateralmente dalla banca, senza che il Comune ne sapesse alcunché, ma anche per la non idoneità dell'allora dirigente del Comune a stipulare il contratto di finanza derivata. Quando la giunta comunale aveva deciso di fare causa alla Bnl, l'assessore Uda aveva messo in evidenza come quel contratto presentasse un elevato onere per il Comune, oltre anche un tasso di rischio molto alto in termini di condizioni, in caso di una sua risoluzione anticipata. Giuseppina Uda aveva ipotizzato anche delle cifre: superiori ai 4 milioni di euro. Per la controparte, i legali della Bnl, il contratto era invece concordato con il Comune. Intanto sulla vicenda derivati va avanti anche l'inchiesta disposta dalla Corte dei conti e scattata dopo un esposto presentato dalle opposizioni. La questione dei prodotti finanziari “derivati” era stata sollevata direttamente dal presidente nazionale della Corte dei conti che già lo scorso anno aveva sollecitato gli enti pubblici che in passato avevano stipulato gli accordi con le banche per quei titoli dall’andamento assai incerto. La loro flessibilità finanziaria rischiano infatti di costare carissimo alle amministrazioni comunali. Se per il primissimo periodo le cose sembravano andar bene e recare effettivi vantaggi, immediatamente dopo ci si era accorti che il contratto pluriennale la stava facendo precipitare nel baratro. C'è ancora il rischio concreto di un pagamento milionario per interessi passivi maturati.

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