La Nuova Sardegna

Oristano

Nel partito della musica vincono i moderati

di Caterina Cossu
Nel partito della musica vincono i moderati

Tutti d’accordo: non si può chiudere tutto per chi vuole solo riposare Si devono però trovare modi per consentire di vivere la città anche di notte

27 agosto 2014
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ORISTANO. Garbata e rispettosa, ma che la musica non manchi. Altrimenti il centro storico potrebbe morire. I latini dicevano “In medio stat virtus” e sembra proprio che, con le dovute trattative, i tempi siano maturi per prendere confidenza con l’idea che il centro storico merita di essere animato. Senza bisogno di spegnere le luci quando la musica e le iniziative si protraggono oltre la mezzanotte.

L’episodio di giovedì scorso, che allo scoccare del coprifuoco di Cenerentola ha spento le casse dei bar di piazza Roma e dintorni, ha rinvigorito l’eterna rivalità tra le due anime di Oristano. Il millenario torpore sembra, però, cedere all’anima festaiola, che ha periodicamente tentato di portare una scossa di defibrillatore nel cuore degli oristanesi.

E così, con i dovuti accorgimenti, anche i pensionati si schierano contro il “partito del dormitorio”. «Come membro della banda di santa Cecilia e presidente della scuola civica di musica comunale, non posso che essere favorevole alla musica in piazza — proclama il sessantacinquenne Domenico Cuozzo, che è anche segretario della Lega Spi Cgil e residente nel cuore storico di Oristano —. Sono dalla parte di bar e commercianti che voglio allungare gli orari per fare affari con le iniziative, la gente d’estate vuole uscire e divertirsi».

Favorevole anche il segretario provinciale dei pensionati Cgil. «Ricordiamo che il centro va spopolandosi di attività commerciali, evitando le esagerazioni si tratta di iniziative che vanno incentivate — raccomanda Giampietro Contu —. Non facciamo risuonare solo batterie e bassi però, ci sono tanti tipi di musica. E le tradizioni sarde da valorizzare, come il teatro e la commedia, o il ballo».

Un esempio di animazione anche musicale consolidato da ormai 7 anni, andati quasi lisci con solo qualche abbassamento del volume, ma mai un’interruzione, è Shopping sotto le stelle, organizzato da Ascom. «Ci sono le ordinanze e le normative che stabiliscono le regole sul livello dei decibel e gli orari — spiega Marcella Sotgiu, presidente del Centro commerciale naturale —. Noi di solito chiudiamo alla mezzanotte, perché è quello l’orario degli esercizi commerciali, ma le persone si attardano sempre in piazza e la serata prosegue. Si potrebbe andare anche avanti con le animazioni, purché il volume sia garbato e rispettoso delle esigenze dei residenti».

La discoteca sparata a manetta sembra incompatibile con la vocazione del centro storico, parola di esperto. «Ci sono una miriade di generi musicali suonati in acustico che possono conciliarsi con la vocazione turistica di Oristano, motivo che dovrebbe portare ad animare il centro. Quel che manca, semmai, è una programmazione o un regolamento» aggiunge Salvatore Corona, titolare di Applausi e uno dei patron di Dromos festival.

Dello stesso avviso il leader dei Malinda Mai e direttore del coro delle voci bianche di Oristano, Antonello Manca. «Città come Spoleto, Perugia o Urbino fanno del binomio estate-musica il cavallo di battaglia della loro stagione turistica. I misuratori di decibel esistono, quindi è facile tenere sotto controllo i propri impianti. Se poi tutti gli operatori del settore si unissero e si arrivasse a un programma definito con l’amministrazione, si troverebbe il giusto compromesso coi residenti e si darebbe un servizio di qualità ai cittadini».

I primi a volere iniziative e musica d’estate e durante le feste nel centro storico sono, ovviamente, i ragazzi. «Noi giovani sentiamo la necessità di incontrarci e di condividere le nostre idee, anche quelle che nascono durante la partecipazione a un concerto, spettacoli o simili» afferma la diciannovenne Silvia Orro, utente dello Spazio giovani. Ma per lei, le iniziative notturne devono essere prima di tutto «dei momenti di svago per tutti i cittadini».

La pensa così anche il coordinatore della meglio gioventù, Antonio Ricciu. «L’animazione del centro storico rappresenta un'opportunità per tutta la comunità oristanese — conclude il direttore dello Spazio giovani —. La sera e i momenti in cui gli spazi pubblici sono meno frequentati, i giovani possono impossessarsi della città. Spesso la noia o l'assenza di stimoli vengono deviati verso attività antisociali. Ogni occasione per arricchire di contenuti questi momenti è, invece, per i ragazzi un ottimo approccio per scoraggiare questi cattivi comportamenti e offrire un buon punto di partenza per costruire quel background culturale da cui si sviluppano iniziative nuove, idee e creatività giovanile».

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