La Nuova Sardegna

Oristano

Auto sequestrate, difficile fare affari

Due mesi per il ritiro, spesso i proprietari le abbandonano E nei piazzali degli sfasciacarrozze diventano ferrivecchi

24 agosto 2014
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ORISTANO. Nell'ultimo elenco figurano una quarantina di veicoli tra ciclomotori, moto e auto. Sono gli automezzi posti sotto sequestro dalle forze dell'ordine per diverse violazioni al codice della strada.

I proprietari avranno 60 giorni di tempo per poterli riottenere, dopo averne pagato naturalmente le salate spese, compresa la custodia. In alternativa l'agenzia del Demanio, alla quale passerà il bene, potrà alienarlo e metterlo in vendita.

Di solito, vista l'età dei veicoli, lo Stato ne cede la proprietà allo stesso titolare del deposito giudiziario anche per una eventuale rottamazione. Ed è sicuramente questa la fine che faranno la maggior parte di questi veicoli, la maggior parte dei quali risulta posta sotto sequestro da molti anni. Non va, infatti, sottovalutato, un aspetto fondamentale, quello che spesso moto e auto sono rimasti per anni sotto le intemperie nei piazzali degli sfasciacarrozze.

Se si scorre l'ultimo elenco, pubblicato lo scorso mese di luglio dalla Prefettura di Oristano, ci si può perfettamente rendere conto dello stato attuale di questi veicoli. Solo per citarne alcuni, nell'elenco figura ad esempio un ciclomotore Piaggio Bravo, sequestrato nel 1999, una Honda 125 in custodia dal 2009, una Vespa Piaggio (del 2004). Ancora un motocarro Ape, sequestrato nel 2009. Tra le auto si può notare un'Alfa, posta sotto sequestro dalla Polstrada nel 2001, così come una Golf e una Fiesta, tutte dello stesso periodo.

Una delle auto più recenti, risulta dall'elenco, una Alfa 166, sequestrata dai carabinieri nel 2009. Uno dei veicoli con meno anzianità di sequestro, risulta un altro ciclomotore, un' Aprilia 50, arrivato nel deposito giudiziario nel giugno del 2011. Infine, uno dei veicoli decisamente obsoleto risulta essere una Ford Orion posta sotto sequestro ad un marocchino nel 2001.

I veicoli sono disponibili nei depositi dei soccorsi stradali dei fratelli Cau ad Abbasanta e di Salvatore Curreli nel deposito della zona industriale di Oristano. Come detto, molti di questi veicoli, saranno probabilmente rottamati. Dietro la loro fine annunciata, si nasconde il lungo e complesso iter burocratico previsto dalle norme dello Stato. Una ferrea burocrazia che produce quasi sempre solo dei costi e non porta alcun beneficio alle asfittiche casse dello Stato. Non solo, la maggior parte dei proprietari dei depositi, spesso e volentieri devono aspettare molti anni prima di ottenere il compenso relativo alla lunga custodia del bene a loro affidato. «Non posso nascondere che le procedure previste siano decisamente lunghe – ha osservato il dirigente dell'Area del III settore, Giorgio Collu – anche per via della loro complessità. Solo una volta ultimate queste procedure le Prefetture pubblicano gli elenchi dei veicoli e poi si può avviare, eventualmente la loro alienazione». Per i proprietari distratti, o per coloro che avessero intenzione di acquisire questi veicoli, è possibile visionare l'elenco nel sito della Prefettura, (http://www.prefettura.it/oristano), sino al prossimo 5 settembre. (e.s.)

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