La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, nell’area marina protetta smantellati i gavitelli da ormeggio

di Caterina Cossu
Cabras, nell’area marina protetta smantellati i gavitelli da ormeggio

Le vecchie boe erano diventate pericolose e non più in grado di assicurare un attracco sicuro Dopo la disavventura alla barca francese il direttore Massaro smentisce nuovi e analoghi incidenti

22 agosto 2014
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CABRAS. Il numero delle boe era già insufficiente. Una quindicina di gavitelli da ormeggio erano troppo pochi a fronte della grande mole di diportisti locali e turisti che prendono d'assalto le coste del Sinis con la bella stagione. Qualcuno poi tra i frequentatori abituali di questo tratto di paradiso, che dal sito archeologico di Tharros va sino alla punta di Capo san Marco, le ha sempre considerate pericolose, ancorate da troppo tempo e dunque ormai non più nelle condizioni di per poter utilmente mantenere ben salda un'imbarcazione. Un'ipotesi smentita in toto dalla voce ufficiale, che dipende direttamente dal Comune. Sta di fatto che mercoledì mattina l'Area marina protetta ha fatto rimuovere queste ultime boe dalla costa, smantellando interamente l'area di ormeggio che fino a Ferragosto era a disposizione dei primi che fossero riusciti ad accaparrarsi un posto. «Questo non significa che non si possa più gettare l'ancora – ha precisato il direttore dell'Area marina, Giorgio Massaro – l'importante è, come sempre, stare bene attenti a non strappare la Poseidonia». E se da un lato, dunque, è arrivata la rassicurazione che in barca o gommone lì si possa ancora andare, la mossa è stata in ogni caso guardata con circospezione da chi di quegli attracchi poco si fidava, soprattutto a seguito della brutta disavventura dell'imbarcazione francese di qualche tempo fa. Nella convinzione di essere ormeggiati, la boa non aveva invece fatto il suo dovere e i navigatori si erano ritrovati naufraghi sulle rocce. «In quel caso, c'era stata la complicità di una sciroccata molto forte, nonché le dimensioni dell'imbarcazione che erano eccessive rispetto al gavitello – ha aggiunto il direttore – la rimozione di tutti i punti di ormeggio effettuata da qualche giorno non ha però nulla a che fare con la sicurezza. Si tratta di un lavoro per il potenziamento e la revisione di tutte le aree sotto la nostra giurisdizione. Stiamo aspettando ancora l'autorizzazione per aggiungere nuove strutture, ma su quelle vecchie possiamo già intervenire. E una volta arrivata, di recente, l'autorizzazione ai lavori nel tratto di costa vicino al sito archeologico di Tharros da parte di enti come la Soprintendenza, abbiamo proceduto come da tabella di marcia». Il numero uno dell'Area marina smentisce anche le voci che hanno segnalato non meglio identificati altri incidenti nell'area di ormeggio dopo quello noto dei navigatori francesi. «Non ci risulta che altre imbarcazioni ormeggiate nell'area abbiano trascorso disavventure o avuto problemi dopo quell'episodio» ha chiuso Giorgio Massaro. Resta, in ogni caso, il divieto di ormeggio sancito dalla Capitaneria di porto su tutta l'area con mare forza due, praticamente calmo, e venti da secondo quadrante, est e sud, nonostante non ci siano più le boe, anche se il direttore dell'Area marina protetta ha assicurato: «In condizioni normali non sarebbero stare pericolose».

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