La Nuova Sardegna

Oristano

TERRALBA

Ordine pubblico, il prefetto: non saranno inviati rinforzi

Ordine pubblico, il prefetto: non saranno inviati rinforzi

TERRALBA. L’organico delle forze dell’ordine non potrà essere aumentato. Questo il responso che arriva dalla prefettura di Oristano in merito alla richiesta del sindaco di avere un rafforzamento...

01 agosto 2014
2 MINUTI DI LETTURA





TERRALBA. L’organico delle forze dell’ordine non potrà essere aumentato. Questo il responso che arriva dalla prefettura di Oristano in merito alla richiesta del sindaco di avere un rafforzamento dell’organico nella locale stazione dei carabinieri. La domanda era arrivata dopo GLi episodi di vandalismo e degli incendi ad automobili che si stanno susseguendo nella cittadina e che hanno suscitato una forte preoccupazione nella comunità. Il sindaco Pietro Paolo Piras aveva perciò riportato al comando Regione dei carabinieri e al prefetto l’allarme della cittadinanza e la necessità di una presenza più capillare ed assidua di agenti di polizia nella cittadina. Nel corso dell’incontro tenuto in Prefettura i vari rappresentanti istituzionali hanno proceduto a una disamina della situazione della sicurezza pubblica: «Dato atto che la situazione di ordine pubblico di Terralba, unitamente ad altre della provincia di Oristano è stata portata più volte all’attenzione delle forze dell’ordine, si è ritenuto tuttavia che gli episodi segnalati non sono sintomatici di apprezzabile degenerazione delle condizioni di ordine e sicurezza di quel territorio –, scrivono dalla Prefettura –. Al contempo il potenziamento dell’organico della stazione dei Carabinieri è legato al rispetto di specifici parametri, stabiliti a livello nazionale».

Il prefetto ha assicurato al sindaco che il controllo del territorio sarà intensificato con il ricorso a servizi e dispositivi, non strutturalmente attivati, ma mirati di volta in volta su input dei responsabili delle forze di Polizia o anche su segnalazione del sindaco. Nessun aumento dell’organico quindi, in quanto non vi sono altre risorse umane disponibili ad essere trasferite nella cittadina: «Prendo atto della situazione, anche se con rammarico, e capisco le motivazioni che sono alla base di questa decisione –, commenta Piras –. Mi auguro che la situazione continui a rimanere sotto controllo, ma dalla mia lettera a oggi ci sono stati altri incendi che non contribuiscono certamente a rasserenare gli animi».

Cristina Diana

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative