La Nuova Sardegna

Oristano

Manca sangue, scatta l’allarme Le donazioni diminuiscono

di Michela Cuccu

Nuovo appello dell’Avis: «I malati non vanno in ferie e gli ospedali non chiudono mai» Il servizio trasfusionale dell'ospedale raccoglie circa 6.700 sacche: ne servirebbero 7.100

01 agosto 2014
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ORISTANO. «Non per tutti l'estate vuol dire vacanze. I malati non vanno in ferie e gli ospedali non chiudono mai. L'estate è un periodo particolarmente "magro" per chi ha bisogno di trasfusioni ematiche».

L'Avis rinnova l'appello a tutti i donatori e a tutte le persone sane per effettuare la donazione di sangue. Nei mesi estivi, si sa, il fabbisogno di sangue per le trasfusioni cresce «è spesso è indispensabile in occasioni di gravi traumi e incidenti nel primo soccorso, in numerosi interventi chirurgici, nei trapianti di organi, nelle anemie croniche, nelle malattie oncologiche e per le persone affette da beta-thalassemia che devono essere trasfuse ogni quindici giorni », scrive in una nota il presidente della sezione comunale dell’Avis, Franco Tola, che attraverso un lungo comunicato spiega perché, come ogni estate, l’associazione rinnovi l’invito a donare. Nel mese di luglio le donazioni sono addirittura diminuite. «Il sangue non essendo riproducibile artificialmente, può essere raccolto solo con le donazioni spontanee. La donazione di sangue non provoca dolore né effetti collaterali indesiderati ed è anche utile per essere sempre sotto controllo medico – si legge – Donare sangue, plasma e piastrine è importante e necessario, è un modo per aiutare le persone in difficoltà e in alcuni casi per salvare vite umane».

Sangue che possono donare tantissimi. Così l’associazione invita «tutte le persone compresi i fabici e i portatori sani di anemia mediterranea, di età compresa fra i 18 e i 65 anni in buono stato di salute che pesino almeno 50 kg e non abbiano assunto farmaci di recente né abbiano terapie in corso, a recarsi al Centro Trasfusionale dell'Ospedale San Martino dal lunedi al sabato dalle 8 alle 12,30 per effettuare la necessaria donazione di sangue». Donare il sangue ha anche dei vantaggi da non sottovalutare: «tutti i donatori saranno sottoposti a una serie di esami che accerti lo stato di salute e di idoneità al prelievo e, successivamente riceveranno gratuitamente a domicilio i risultati completi delle analisi – scrive infatti Franco Tola – oltre a compiere un gesto di solidarietà, otterranno un vantaggio personale in quanto tengono sotto controllo il proprio stato di salute».

Il servizio trasfusionale dell'ospedale San Martino raccoglie annualmente circa 6.700 sacche di sangue che riescono parzialmente a soddisfare le esigenze della provincia . Come spiega ancora l’Avis comunale «occorrerebbero almeno 7.100 sacche di sangue all’anno, per cui ne mancano all'appello 400 che vengono reperite attraverso le aziende sanitarie locali di altre provincie e se necessario, ad altre regioni piu' generose, quali il Piemonte, l'Emilia Romagna e la Lombardia».

Trasfusioni e donazioni che sono dunque indispensabili proprio perché il sangue è insostituibile. Dunque, come ogni estate, ci sono pazienti come i thalassemici che soffrono particolarmente per il calo di donazioni che si registra in coincidenza con il periodo delle vacanze. Basti pensare che non di rado proprio i thalassemici sono costretti a rinviare le trasfusioni proprio per mancanza di plasma. In realtà la Sardegna continua a dover importare il sangue per le trasfusioni «il fabbisogno dell’intera regione – fa notare Tola – è di circa 110mila sacche, ma si riesce in ambito regionale ad averne soltanto 70mila registrando un saldo negativo di 40mila».

È proprio attraverso questi dati che emerge come la Sardegna soffra per la carenza di sangue. «Il problema è tanto più sentito perché la nostra regione è la più colpita dalla talassemia, inoltre l ha un'alta incidenza di anziani e molte patologie dell'età avanzata».

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