La Nuova Sardegna

Oristano

Milis, evasione da 250mila euro

di Elia Sanna

In un circolo privato i carabinieri dell’ispettorato del lavoro hanno scoperto 21 lavoratori in nero

30 luglio 2014
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MILIS. Lavoratori in nero, somministrazione illecita di cibi e bevande ed evasione fiscale e contributiva superiore ai 250mila euro. Sono queste le contestazioni che l'ispettorato del Lavoro di Oristano ha mosso al gestore del circolo ricreativo e sportivo “Iris blu” di Milis.

Secondo i carabinieri del nucleo che lavora per l'ispettorato, coordinati al capitano Stefano Lupi, dietro il circolo si nascondeva un vero e proprio esercizio commerciale nel quale poteva entrare chi voleva.

Le normative del settore, prevedono, invece, che l'accesso a un circolo privato debba essere riservata esclusivamente ai soci.

L'attività di controllo del circolo, gestito dai fratelli Vacca di Solarussa, era iniziata nello scorso mese di maggio, nell'ambito di una operazione che aveva l’obiettivo di contrastare il fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento della manodopera clandestina.

Nel corso di diversi accertamenti e controlli, in diversi circoli della provincia, i carabinieri del nucleo dell'ispettorato del lavoro di Oristano, hanno monitorato in particolare il circolo di Milis. I riscontri avrebbero confermato i sospetti degli inquirenti: ovvero che quel locale altro non era che un vero e proprio bar che invece usufruiva dei benefici previsti per i circoli.

Quando sono stati approfonditi i controlli, nel corso di questo mese, sono emerse diverse e gravi violazioni, in materia di lavoro e legislazione sociale. «I controlli ci hanno permesso di appurare che, dal mese di gennaio 2012 al mese di aprile 2014 – si legge in una nota del capitano Stefano Lupi – nel circolo “Iris blu” risultavo 21 lavoratori “in nero”.

Non solo: il locale è risultato anche privo dei previsti requisiti amministrativi. Questa ulteriore irregolarità ha portato i carabinieri a contestare anche l'attività illecita di somministrazione al pubblico di cibi e bevande. Il circolo, tra l’altro, non avrebbe riservato l’accesso ai soli soci, non rispettando quindi quanto indicato nello statuto. In altre parole non esisteva dunque alcuna attività socio culturale. «Durante l’attività ispettiva, si è avuto modo di constatare che la procedura per il rilascio della tessera associativa veniva avviata senza alcuna formalità, consentendo quindi agli avventori l’acquisizione della qualifica di socio – ha spiegato il capitano Lupi - eludendo così l’obbligo di munirsi della prescritta licenza».

I militari hanno, inoltre, contestato al gestore del circolo violazioni di carattere amministrativo per un importo superiore a 160mila euro, ed una evasione contributiva e previdenziale per ulteriori 95mila euro.

Nel “conto” vanno poi sommate anche altre violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per le quali è stata informata la procura della Repubblica presso il tribunale di Oristano.

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