La Nuova Sardegna

Oristano

Terreni comunali, parte la nuova asta

di Elia Sanna

In vendita 14 lotti a Torregrande e altri quattro in città Altre aree anche a Donigala, Santa Giusta e Narbolia

29 luglio 2014
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ORISTANO. Il Comune ci riprova a vendere una parte del proprio patrimonio immobiliare. In questa occasione, oltre a 14 lotti (certamente i più appetibili) a Torregrande, ha aggiunto altri 4 lotti in città, a Santa Giusta e Donigala Fenughedu. Nell'elenco complessivo vanno poi sommati, infine, dieci piccoli lotti di terreno agricolo nel Comune di Narbolia. Il valore complessivo dei beni a base d'asta supera di poco i 2 milioni e 300mila euro. L'asta pubblica è stata fissata per il prossimo 4 settembre. Gli interessati dovranno presentare le proprie offerte entro le ore 14 del 1° settembre.

I lotti più interessanti sono certamente quelli di Torregrande che rappresentano oltre l'80 per cento dell'offerta pubblica. Vanno da un minimo di 162 metri quadrati, valore di 78mila euro, ad un massimo di 420 metri quadrati, per una base d’asta di 290mila euro. I quattro lotti inseriti nel bando e ubicati ad Oristano sono di 188 metri quadrati per un valore di 78mila euro e di 228 metri quadrati del valore di 114mila euro. A Donigala i metri quadrati sono quasi mille per un valore a base d'asta di 195mila euro. L'ultimo, il lotto di Santa Giusta, è decisamente più economico: 118mila euro per 300 metri quadrati.

Al momento della presentazione dell'offerta segreta gli interessati dovranno depositare anche una cauzione del 10 per cento del valore a base d'asta dell'immobile. I due precedenti bandi non erano andati benissimo. Nel primo non erano pervenute offerte mentre nel secondo erano stati solo due i lotti venduti, nonostante un cospicuo ribasso d'asta proposto dagli uffici comunali.

La crisi economica e la mancanza anche di liquidità da parte di privati e di imprenditori avevano di fatto mandato all'aria le speranza del Comune di alienare il proprio patrimonio inutilizzato. Alcune persone interessate a quei terreni, inoltre, si erano viste negare i prestiti anche dagli Istituti di credito. L'obiettivo del Comune, come aveva sottolineato a suo tempo l'assessore al Bilancio, Giuseppina Uda, non era però quella di fare cassa, ma di valorizzare il patrimonio immobiliare comunale e renderlo produttivo. Le risorse incamerate sarebbero state destinate «a sostenere la spesa per investimenti su alcuni interventi pubblici».

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