La Nuova Sardegna

Oristano

I favorevoli: «Una decisione nell’interesse di tutti i sardi»

La Confindustria: «Giusto conoscere l'entità del patrimonio energetico dell’isola»

29 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. La voce degli industriali è piuttosto isolata e si contrappone al coro di “no” al Progetto Eleonora. Cosa nota da tempo e ribadita ieri, alla vigilia della conferenza di servizi all’assessorato Ambiente, con una nota in cui si parla dei costi energetici che le imprese sarde devono affrontare.

«Mezzo miliardo di euro l'anno e migliaia di posti di lavoro: è quanto la Sardegna paga – spiega una nota della Confindustria regionale –. L'assenza del metano induce oneri iniqui e gravosi per l'intero sistema produttivo sardo e per i cittadini, che sopportano costi per l'energia termica notevolmente superiori rispetto alle imprese ed ai cittadini italiani ed europei».

Secondo Confindustria si tratta di «un handicap competitivo storico per la Sardegna che ha provocato e rischia di provocare la perdita di attività industriali e di ulteriori posti di lavoro, pregiudicando anche le eventuali possibili nuove localizzazioni, come dimostrato purtroppo dalle cronache di questi anni».

Ora l’iter burocratico del Progetto Eleonora sta per concludersi: «La Sardegna potrebbe avere oggi la fortuna di disporre di una propria risorsa energetica, in quantità anche importanti, idonea a soddisfare le esigenze delle famiglie e delle imprese sarde per molti anni».

Confindustria tesse le lodi della Saras: «Grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo di un gruppo imprenditoriale sardo, di rilievo nazionale ed internazionale, da oltre mezzo secolo in Sardegna e di riconosciuta serietà, oggi la Sardegna ha l'opportunità di liberarsi dalla grave diseconomia energetica».

I dubbi sui rischi per l’ambiente e per la vocazione agro-zootecnica della zona? Per Confindustria il progetto si può realizzare «nel pieno rispetto delle normative ambientali, della salute e della sicurezza delle popolazioni, della compatibilità con le diverse vocazioni economiche e produttive dei territori interessati».

Gli imprenditori esprimono «massima fiducia negli organi istituzionali che hanno tutte le competenze tecniche per fare le giuste valutazioni in piena autonomia ed indipendenza, a garanzia degli interessi generali e dell'intera isola» convinti che «l'interesse di tutti i sardi a conoscere l'entità del proprio patrimonio energetico, le competenze scientifiche, il rispetto dell'ambiente e le valenze economiche e sociali devono essere le sole ragioni a guidare la Sardegna verso la scelta giusta».

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative