La Nuova Sardegna

Oristano

Piano di edilizia scolastica, proteste per le esclusioni

di Maria Antonietta Cossu
Piano di edilizia scolastica, proteste per le esclusioni

I sindaci di Sedilo, Ardauli e Norbello in rivolta per il mancato arrivo dei fondi Il deputato di Sel Michele Piras: «Il piano Renzi ha dimenticato realtà periferiche»

24 luglio 2014
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SEDILO. Umiliati e offesi. Così si sentono gli amministratori in polemica con Matteo Renzi per gli interventi finanziari contemplati nel piano nazionale di edilizia scolastica. Di recente la giunta di Sedilo ha espresso il proprio dissenso in un ordine del giorno che contesta aspramente le scelte dell’esecutivo nazionale, ma non si contano più le amministrazioni che lo accusano di aver tradito le aspettative attraverso proclami che sul piano pratico si sarebbero tradotti in finanziamenti a pioggia, elargiti senza logiche né criteri che tenessero conto del fabbisogno reale e delle effettive condizioni delle strutture.

L’eco dello scontento delle fasce tricolori sarde è rimbalzata nella stanza dei bottoni a Roma. A sollevare la questione è stato il deputato Michele Piras, che ha presentato un’interrogazione al titolare del dicastero dell’Istruzione e al Consiglio dei ministri per conoscere le modalità seguite nella ripartizione di un miliardo e 94 milioni di euro destinati alla ristrutturazione di 20.845 scuole italiane.

L’esponente di Sel parla di “storture causate da una suddivisione poco chiara ed equa delle risorse stanziate” e cita i casi di Ardauli, Norbello e Sedilo, dove la rabbia è già tracimata.

Il sindaco Umberto Cocco ha definito il programma di spesa una presa in giro, un intervento privo di una ratio, messo in campo senza un bando.

Furioso anche il capo dell’esecutivo norbellese, Antonio Pinna. Il Comune non ha avuto nulla dei 250mila euro chiesti per la messa in sicurezza del presidio dell’infanzia di Domusnovas Canales, frequentato da una quarantina di scolari, compresi quelli di Sorradile e Bidonì. «La nostra è una scuola del territorio ma il governo non ne ha tenuto conto – ha detto –, lo Stato ci chiede di accorpare i servizi e di risparmiare e poi concede le risorse senza una logica apparente».

Nel Barigadu il processo di razionalizzazione è in atto da anni e gli amministratori ritenevano fosse legittimo, in questa occasione, aspettarsi di essere ripagati dei sacrifici con un finanziamento congruo.

«Nel nostro territorio abbiamo fatto la scelta di aggregare i servizi scolastici. La scuola media di Ardauli è frequentata anche dagli studenti di altri tre paesi, a maggior ragione avrebbero dovuto premiarci, invece ci hanno penalizzati», ha lamentato il sindaco Roberto Putzolu contestando l'assenza di criteri e annunciando iniziative di protesta.

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