La Nuova Sardegna

Oristano

Per il ponte di Marceddì una possibile chiusura

di Cristina Diana
Per il ponte di Marceddì una possibile chiusura

Terralba, la Capitaneria ricorda l’interdizione al traffico: ci sono danni strutturali Il sindaco: temiamo i danni economici. Il Consorzio pesca chiede aiuto al Comune

22 luglio 2014
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TERRALBA. Il ponte di Marceddì dev’essere chiuso. Se fino a qualche anno fa si parlava di raddoppio, di lavori di potenziamento, di posizionamento di impianto semaforico, quello che dicono le carte per ora è una cosa sola: il ponte è interdetto al traffico. La Capitaneria di Porto di Oristano ha infatti inviato un decreto esecutivo in cui si ricorda al Consorzio pesca di Marceddì, ente che gestisce la struttura della terza peschiera, e dunque anche il ponte che ne costituisce parte integrante, che l’ordinanza del 1993 che sancisce la chiusura al traffico è tutt’ora valida e che il ponte dev’essere chiuso. Proprio nel mezzo della stagione estiva in cui la strada è frequentatissima dai bagnanti che frequentano le spiagge della Costa Verde arriva questo decreto che sembra non piacere proprio a nessuno: «Siamo sempre stati contrari alla chiusura del ponte, sia perché non siamo in grado di controllare l’afflusso di traffico che vi passa, sia perchè lo riteniamo un servizio importante per tutto il territorio del Terralbese – commenta Franco Zucca, presidente Consorzio pesca –, però sono emersi danni alla struttura, e la sicurezza è la cosa più importante, il Comune o la Regione dovrebbero prendersi la responsabilità di renderlo agibile e non fare lo scaricabarile con noi». La situazione coinvolge diversi enti infatti, ma da più di 20 anni rimane in questo limbo in cui tutti sanno che pur essendo interdetta al traffico la strada viene utilizzata, ma nessuno fa nulla per regolarizzare il problema e potenziare la struttura. «Le ordinanze vanno rispettate, ma non è facile far morire una consuetudine così radicata come quella dell’uso del ponte – commenta il sindaco Pietro Paolo Piras –, ora vogliamo capire quanto sono gravi i danni della struttura, questo ci preme, andremo in assessorato in Regione per avere chiarimenti». Forte preoccupazione per i risvolti della chiusura del ponte: «Temo i danni economici di una decisione del genere, tanti per recarsi nella marina di Arbus passano da lì, è una fonte di guadagno per Marceddi soprattutto, dopo il blocco edilizia non possiamo permetterci anche questo – commenta il consigliere comunale Cristina Manca –. La borgata morirebbe col ponte chiuso, senza contare tanti residenti di Sant’Antonio Santadi o delle località marine che scendono a far la spesa a Terralba, questa del ponte è una questione irrisolta da troppo tempo». Ora cosa accadrà? «Noi non vorremmo assolutamente sbarrare l’ingresso, abbiamo investito tanto e a breve dobbiamo aprire un ittiturismo nella terza peschiera, ma con un decreto esecutivo non so per quanto possiamo opporci – conclude Franco Zucca –, il Comune non deve lasciarci soli in questo percorso per regolarizzare il ponte e renderlo percorribile».

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