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Storia, sacrifici ed eroismi nel museo dedicato all’Arma

Storia, sacrifici ed eroismi nel museo dedicato all’Arma

NORBELLO. Trasudano di storia locale e nazionale le pareti del museo dell’Arma, inaugurato domenica al Centro servizi sociali in concomitanza con le celebrazioni per il bicentenario dell’istituzione...

17 luglio 2014
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NORBELLO. Trasudano di storia locale e nazionale le pareti del museo dell’Arma, inaugurato domenica al Centro servizi sociali in concomitanza con le celebrazioni per il bicentenario dell’istituzione militare di sabauda memoria. La ricorrenza è stata l’occasione per le autorità militari e civili e le associazioni combattentistiche d’Arma di riaffermare l’importanza dei presidi della legalità sul territorio, oltre 4000 in tutta Italia. «L’Arma è un punto di riferimento imprescindibile e le stazioni dei carabinieri sono delle luci accese anche nei paesi più piccoli e lontani» ha detto il comandante della Legione carabinieri Sardegna, Antonio Bacile. Il vicesindaco Antonello Medde ha dato risalto al rapporto di vicinanza tra l’istituzione militare e la gente paragonando l’Arma a «Una famiglia che trasmette sempre i valori sani della vita». Il prefetto Vincenzo De Vivo ha ripercorso le tappe del più antico corpo militare. Un tuffo nella storia ma anche nei ricordi personali, quelli evocati da Gianfrancesco Siazzu, ex Comandante Generale dell’Arma con il nucleo eliportato di Abbasanta. Le commemorazioni sono culminate nella deposizione da parte del picchetto d’onore di una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti e con la benedizione della targa commemorativa dei 200 anni della Benemerita. L’iscrizione è stata scoperta da Battista Deiana, presidente dell’Associazione nazionale di Norbello che ha curato l’organizzazione dell’evento, della mostra permanenente e del centro di documentazione sull’Arma. Con lui Raffaela Azza, figlia del carabiniere Francesco Azza, di origini norbellesi e triestino d’adozione. L’uomo fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare per aver combattuto al fronte nel 15-18.

Maria Antonietta Cossu

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